new
 
COSA CI PROPONGONO
"Vivi la tua vita meglio che puoi circondato dall'amore che ti meriti!" "Solo l'informazione potrà salvarci quando tutti gli ignoranti moriranno con il sorriso sulle labbra!"
OLTRE ALLA RED BULL ESISTONO ALTRE MARCHE COME BURN E RACE

Questa bevanda(RED BULL) è in vendita in tutti i supermercati del nostro paese.
I nostri figli e amici, quando vogliono, possono provarla.
Ci sono siti che parlano della Red Bull: fu creata da Dietrich Mteschitz, un imprenditore di origini austriache che la scoprì per caso durante un viaggio ad Hong Kong, quando lavorava per un impresa che fabbricava spazzolini da denti.
C'è della verità in questi siti, ma solo in parte. La bevanda in questione contiene Caffeina, B12, Citrato di sodio, Regolatori di acidità, Riboflavina(B2), Taurina e Glucoronolattone.
Vediamo cosa sono e quali sono gli effetti, singolarmente .

La caffeina si trova anche in natura in alcune bevande naturali come il caffè; indipendentemente dal dosaggio, che è soggettivo, il suo consumo può provocare cefalea, dipendenza, problemi a carico del sistema nervoso centrale (SNC), palpitazioni, ipereccitazione. La caffeina non dovrebbe essere assunta da coloro che soffrono di patologie gastriche, di ipertensione e di patologie derivanti da questa, e da soggetti ansiosi.
Tutto questo, e stiamo parlando soltanto della caffeina, non è indicato sulla bevanda.


La vitamina B12 è utilizzata in medicina per recuperare pazienti che si trovano in coma etilico (coma causato dal consumo di alcool); in caso di abuso nel consumo si prova uno stato euforico, quasi di ubriachezza, senza aver bevuto alcuna bevanda alcoolica.


Citrato di sodio (o citrato di trisodio) E331: Citrato di sodio
Principalmente viene usato come regolatore dell'acidità.
A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco inodore. E' usato in laboratorio come anticoagulante per la conservazione del sangue nelle sacche.

E' un composto presente in ogni organismo vivente poiché esso fa parte dei processi metabolici di tutte le cellule del corpo. Elevate concentrazioni sono presenti negli agrumi, kiwi, fragole e molti altri frutti. Commercialmente viene prodotto dalla fermentazione della melassa ad opera dei funghi del genere Aspergillus niger.

Sono state riportate delle reazioni pseudo-allergiche al citrato di sodio (intolleranza). Persone con tale intolleranza dovrebbero anche evitare di mangiare frutti di bosco, bacche o prodotti da essi ottenuti.

I regolatori dell'acidità o agenti per il controllo del pH.
Sono additivi alimentari aggiunti che controllano il pH (acidità/basicità). Gli additivi possono essere: Acidi organici, Acidi minerali, Acidi alimentari, Agenti neutralizzanti, Neutralizzanti.
I regolatori d'acidità vengono indicati con la lettera E (es. E260, acido acetico) oppure vengono chiamati acidi alimentari. I regolatori d'acidità più usati sono l'acido acetico, l'acido citrico e l'acido lattico.


La Vitamina B2 (Riboflavina)
E' indispensabile per mantenere in buona salute unghie, pelle e capelli. Agisce in sinergia con altre vitamine del gruppo B per trasformare gli alimenti in energia utilizzabile dall'organismo.
Sintomi di carenza
- Stanchezza;
- Irritazione delle mucose;
- Pelle screpolata e infiammata.

Fabbisogno giornaliero
1,7 mg per i maschi adulti;
1,3 per le femmine.

Sovradosaggio
Presa in megadosi può causare bruciore alla pelle e prurito.
Una recente ricerca ha fornito dati che supporterebbero la tesi per cui taluni additivi negli alimenti incrementano i disturbi dell'attenzione e dell'iperattività in bambini già affetti da ADHD e in generale a tutti quelli nella fascia d'età studiata (metà infanzia).
A fronte di una serie di indicatori dati dal giudizio dei genitori, degli insegnanti, dalla diretta osservazione e da alcuni test di intolleranza alimentare/chimica , nei casi dei bambini più grandi, da test sul grado di attenzione, certi coloranti artificiali e conservanti a base di benzoato hanno un effetto avverso sul comportamento iperattivo di taluni bambini mostrando un incremento della iperattività.


Taurina

La taurina è un aminoacido abbondantemente contenuto nelle fibre muscolari. Sembra avere un'azione simile a quella dell'insulina, cioè migliora il trasporto di glucosio e di alcuni aminoacidi. Ha proprietà antiossidanti ed anticataboliche, aumenta il volume cellulare e promuove condizioni anaboliche (miglioramento del metabolismo proteico) all'interno delle cellule. Quindi è un disintossicante durante uno sforzo fisico, riducendo l'effetto di tossine prodotte durante il metabolismo delle risorse energetiche (zuccheri e grassi). E 'anche coinvolto nel meccanismo di digestione dei lipidi, è presente nella struttura di acidi biliari.
Il sovradosaggio comporta anche in questo caso una iperattività di tutto il sistema nervoso centrale e dell'apparato muscolare: anche questo componente, esattamente come la caffeina, dovrebbe essere evitato in coloro che soffrono delle problematiche su descritte.

Glucuronolattone

Glucuronolattone (detto anche acido lattone glucuronico) è uno zucchero presente naturalmente nell'uomo, prodotto dal metabolismo del glucosio nel fegato umano. È un'importante componente strutturale di pressoché tutti i tessuti connettivi. Il glucuronolattone si ritrova anche in molte resine vegetali.

Poi ci sono la BURN e la RACE
Anche loro non scherzano, fanno comunque passare i loro prodotti come non tossici per il ns. organismo.

In queste due bevande riscontriamo :
Altri componenti che sarebbero da evitare

Biossido di carbonio (anidride carbonica) CO2: Intossicazione da anidride carbonica, rischio di asfissia per mancanza di ossigeno.

citrato di sodio e acido citrico E331 – E330: l'acido citrico ed i citrati, a forti dosi causano macchie della pelle e disturbi renali.

Aromi: costituiscono il gruppo più numeroso degli additivi. "Su pochi sono stati eseguiti i test, e non ci sono elenchi di quelli permessi" (14). Non hanno un numero di codice Cee, la legge chiede solo che venga specificato se sono naturali (in etichetta "aromi naturali") o se non lo sono (allora si potrà leggere solo "aromi"). In Europa ne vengono utilizzati circa 3.500 tra naturali e sintetici. Nelle bibite, budini, cacao, cioccolata, dolci, gelati, caramelle e dolciumi, insaccati, pietanze confezionate, prodotti da forno, prodotti espressi.

Additivi e coadiuvanti per alimenti Colorante caramello E 150c: ( colorante) Ottenuto esclusivamente mediante riscaldamento del saccarosio o di altri zuccheri.

Inositolo: E’ capace di produrre effetti stimolanti sia a livello motorio che nervoso centrale.

Acido pantotenico: Aumenta l'energia, migliora i risultati atletici, risulta che la pantetina accelera l'eliminazione dell'acetaldeide dal nostro organismo, la cui concentrazione sale dopo il consumo di alcool. Diarrea e ritenzione

Nicotinamide: Vasodilatazione con conseguente eritema. Mal di testa, ipotensione, iperemia, nausea, vomito, aritmie, iperuricemia, ittero, debolezza, problemi gastrointestinali, sudorazione, svenimenti, stordimento e iperglicemia. Sovradosaggio della niacina –Ad alte dosi, epatotossicità fino a epatite fulminante.
Bisogna dar atto alla BURN, loro almeno hanno inserito le controindicazioni per soggetti con patologie particolari.

Ora riflettiamo sulla combinazione di tutti questi elementi: sono tutti elementi altamente stimolanti, quindi non idonei, come già detto prima, in soggetti cardiopatici, ipertesi ed ansiosi, sofferenti di problematiche gastrointestinali; se non consumati (bruciati ) in attività fisiche, rimangono in ciclo creando una intossicazione metabolica, intaccando così organi come cervello (ipereccitabilità), cuore(accelerazione cardiaca e palpitazioni), patologie epatiche, affaticamento renale e sistema nervoso centrale(S.N.C.).

Quindi la fatidica leggenda metropolitana è vera in parte: chi assume una bevanda iperenergetica come la Red Bull dovrebbe essere seguito da un medico sportivo e /o preparatore sportivo, praticare sport nell'arco dei successivi 20 minuti e per un tempo di un'ora.
Quindi NON E' UNA BEVANDA IDONEA PER IL CONSUMO GIORNALIERO.
Quanto poi, poichè contiene additivi aggiunti, non è una bevanda naturale: anche se le direttive sanitarie consentono un utilizzo minimo nell'uso degli additivi, chiediamoci qualche volta se la nocività dipende dalle quantità minime/massime o dall'uso di un componente di per sè nocivo.
Bioterapeuta Contattologo Fitoterapeuta Iridologo Ottico
Renato Ventura
CASO DORMEX

Esiste un componente fitoregolatore denominato “DORMEX” : questo prodotto altamente tossico viene utilizzato da molti agricoltori senza scrupoli per far maturare prima del tempo alcune tipologie di frutta allo scopo di immettere sul mercato i loro prodotti combattendo anticipatamente la concorrenza. Non bastano dunque i diversi pesticidi che già utilizzano, ne aggiungono altri ancora pìù pericolosi.
Questo fitoregolatore tossico porta in breve tempo a varie patologie serie.
La frutta, avendo una pelle comunque porosa (quindi respira), assorbe nel suo interno tutto ciò che viene erogato dall'esterno, depositandolo così nella polpa, la stessa polpa che, anche se prestiamo attenzione nel pulire bene la frutta e sbucciarla, comunque assimiliamo.
Il consumatore finale, non conoscendo il prodotto fitoregolatore utilizzato e non avendo un'adeguata informazione, non attribuirà mai i sintomi che vi elencheremo ad un'intossicazione alimentare.
I sintomi che maggiormente si verificano sono : difficoltà nella respirazione, ipersensibilità cutanea, stati d’ansia improvvisi, insicurezza nel comportamento, cambi di umore, cefalee ed emicranie, vertigini improvvise senza un valido motivo, lipotimia, palpitazione ed ipotensione.
Meravigliamoci che non ci sia un controllo a largo spettro da parte dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
L’unica cosa che posso consigliarvi è di accertarvi della provenienza della frutta (cosa per altro non semplice).
Bioterapeuta Contattologo Iridologo Ottico
Renato Ventura
Salve a tutti
invio un abstract molto interessante
http://www.sitox.org/congresso_09/abs_visualizza.php?id=186


Titolo
Cobalto e neurotossicità: una lezione dalle artroprotesi d'anca


Autori
Rizzetti M.C., Liberini P., Catalani S.*, Apostoli P.*, Marinovich M.°,
Padovani A.

Divisione di Neurologia - Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche
Università degli Studi di Brescia *Sezione di Medicina del Lavoro e Igiene
Ambientale - Dipartimento di Medicina Sperimentale e Applicata Università
degli Studi di Brescia ° Unità di Tossicologia Cellulare e Molecolare -
Dipartimento di Scienze Farmacologiche Università degli Studi di Milano


Abstract
A Settembre 2007 una donna di 58 anni è stata ricoverata presso il Reparto
di Neurologia degli Spedali Civili di Brescia per la valutazione di
ipovisus e ipoacusia; la paziente lamentava calo del visus e ipoacusia da Luglio
2007. In anamnesi erano presenti: diabete mellito, ipertensione arteriosa
con retinopatia, ipotiroidismo dovuto a tiroidite autoimmune. La paziente
era stata inoltre sottoposta ad intervento di posizionamento di artroprotesi
di anca sinistra, revisionata 5 anni dopo a causa della rottura della testa
protesica in ceramica; durante l'intervento di revisione è stata
posizionata una testa in lega cromo-cobalto mentre lo stelo e l'acetabolo in titanio sono stati lasciati in sede in quanto integri. Al momento del ricovero si
rilevavano deficit bilaterale del II e del VIII nervo cranico e lievi disturbi sensitivo-motori distali agli arti. Mediante un'ampia serie di esami strumentali è stata inizialmente posta diagnosi di multineuropatia assonale periferica. Indagini laboratoristiche atte ad escludere malattie infettive, neoplastiche, metaboliche e immunologiche sono risultate negative, con l'eccezione di un lieve incremento dei marker infiammatori.
Ipotizzando una vasculite immuno-mediata la paziente è stata dimessa con
l'indicazione a terapia con prednisone, che dopo una fase iniziale di beneficio è
risultata inefficace. A Dicembre 2007 la paziente è stata nuovamente
ricoverata poichè completamente cieca, gravemente ipoacusica e confinata
sulla sedia a rotelle a causa di ipostenia severa agli arti inferiori.
Dagli esami condotti non è emerso nessun dato patologico quindi la paziente è stata segnalata al Servizio di Tossicologia del nostro Ospedale per
valutare una possibile genesi tossica dei distrubi neurologici. Inaspettatamente
sono emerse concentrazioni di cobalto e cromo nel siero, nelle urine e nel
liquor cefalorachidiano 100 volte più elevate rispetto ai valori di riferimento.
Analizzando le concentrazioni relative dei metalli e prendendo in
considerazione la storia ortopedica della paziente, è stata ipotizzata una
intossicazione da cobalto-cromo causata dai detriti derivanti dalla
corrosione dell'artroprotesi di anca, sebbene le radiografie effettuate non
evidenziassero segni di mobilizzazione protesica e la paziente non avesse
mai lamentato algie locali. La paziente è stata quindi sottoposta a vari
cicli di terapia chelante con EDTA, ai quali sono corrisposti minimi
miglioramenti neurologici in contrapposizione a significative diminuzioni
delle concentrazioni dei metalli. La protesi d'anca è stata rimossa ad
Aprile 2008 con evidenza intraoperatoria di metallosi massiva nei tessuti
periprotesici, dato confermato dall'analisi istologica. Nelle settimane
successive le concentrazioni dei metalli hanno iniziato a diminuire
gradualmente confermando l'ipotesi di intossicazione endogena da
cobalto-cromo. Sebbene all'ultimo controllo le concentrazioni fossero
ancora molto oltre i valori limite, il quadro neurologico è risultato migliorato
con la quasi completa normalizzazione dell'udito e della funzione motoria
mentre la vista ha avuto miglioramenti meno evidenti. Nonostante sia noto
come l'esposizione al cobalto possa determinare effetti biologici avversi,
la rilevanza clinica è piuttosto controversa poichè il ruolo del cobalto o
delle leghe cromo-cobalto sui tessuti e organi umani non è ancora stato
chiarito. In effetti, accanto al ben noto effetto dell'intossicazione
esogena da cobalto nella genesi di disturbi tiroidei, cardiaci e
respiratori (questi ultimi non rilevati nella nostra paziente), gli effetti tossici sul
sistema nervoso centrale (atrofia ottica, sordità neurosensoriale e
parestesie agli arti) sono stati descritti raramente. I case report
presenti in letteratura sono solamente 3 nonostante l'esposizione endogena a metalli sia ben documentata in casistiche cliniche e principalmente correlata alle
protesi metalliche che producono detriti da corrosione e rilascio di ioni
metallici. Il caso che presentiamo, caratterizzato da una esposizione
cronica a cobalto-cromo endogeni a concentrazioni straordinarie, è
paradigmatico e sottolinea le potenziali conseguenze che possono derivare
dagli impianti metallici. Sebbene l'artroprotesi totale e l'artroplastica
di anca siano procedure molto diffuse praticate con successo, raccomandiamo un
follow-up a lungo termine e accurato, indispensabile per rilevare effetti
avversi sistemici dovuti all'esposizione prolungata ad elevate
concentrazioni di cobalto. In quest'ottica, oltre alla valutazione
ortopedica, raccomandiamo vivamente un'attenta valutazione neurologica e
tossicologica qualora un paziente portatore di impianto protesico
lamentasse disturbi visivi e/o uditivi, ipostenia degli arti, parestesie anche in
assenza di sintomi locali osteoarticolari.
--------------------------------------------------------------

CHE COS'E' IL FUMO

Cinque secoli fa Cristoforo Colombo porto' dall'America un'erba che gli indigeni
arrotolavano in cilindri stretti e lunghi e fumavano durante le cerimonie religiose.
Era il tabacco.

Nel 1880 James Bonsak presento' un brevetto per una macchina che produceva 100.000 sigarette al giorno. Fu una rivoluzione, crollarono i prezzi delle sigarette e si ando' verso la produzione ed il consumo di massa.

In Italia fuma il 31.5% degli uomini (nel 1980 erano 54,3%) e il 26,6% delle donne (nel 1980 rappresentavano il 16,7%). Nel complesso un italiano su tre, dopo i quindici anni fuma oltre 5 sigarette al giorno.
Le malattie dovute al fumo sono aumentate in maniera preoccupante negli ultimi trenta anni.
Le statistiche (I.S.T.A.T. - 1990), indicano che ogni anno avvengono 58.000 ricoveri per malattie respiratorie per un totale di 600.000 giorni di degenza.

Il legame tra abitudine al fumo e cancro ai polmoni e' oramai noto; si calcola che esso sia responsabile dell'80-90% dei tumori laringei e polmonari, del 20-40% dei tumori della vescica, dei reni e del pancreas, del 40-50% dei tumori della bocca e
dell'esofago insieme all'alcool, nonche' del 20-30% delle broncopatie croniche, degli infarti e delle altre affezioni cardiocircolatorie.

Fra le oltre 4.000 sostanze presenti nel fumo di sigaretta, 5 sono particolarmente
dannose per l'organismo:
- la nicotina e i suoi derivati
- il monossido di carbonio
- gli irritanti
- gli agenti cancerogeni
- il polonio 210

POLONIO 210
Questo elemento lo possiamo anche ritrovare in alcuni cibi e nelle sigarette, arriva tramite un tipo di fertilizzante a base di fosfato che si utilizza in agricoltura.
Nelle sigarette l’effetto è quasi immediato, una volta accesa la sigaretta la combustione attiva la radioattività del polonio.
Un fumatore che consuma una media di 1 pacchetto di sigarette al giorno, in un anno sono 336 pacchetti di sigarette pari a 300 radiografie toraciche, quindi una media di una radiografia al giorno.

La nicotina e' una sostanza chimica (alcaloide) ad azione stupefacente responsabile della tabacco dipendenza e dei fenomeni di astinenza a seguito di brusca interruzione. Il monossido di carbonio e' lo stesso gas velenoso contenuto
nei gas di scarico delle auto e provoca una sofferenza dei tessuti per mancato trasporto di ossigeno alle cellule. Le sostanze irritanti presenti sia in forma di polveri che di gas determinando il ristagno di tutte le secrezioni e delle polveri inalate. Le sostanze cancerogene (idrocarburi policiclici aromatici e le nitrosammine) sono le piu' pericolose per la salute in quanto causa principale del carcinoma polmonare.
Il fumo e' dannoso anche per i non fumatori:
Si ritiene che i rischi siano in stretto rapporto con la quantita' di fumo inalato.
E' sicuramente accertato che respirare fumo di tabacco ambientale fa entrare nel nostro corpo gli stessi composti irritanti, tossici e cancerogeni inalati dal fumatore anche se in percentuale minore.
Le malattie che possono essere provocate dal fumo passivo sono particolarmente gravi nei bambini e negli anziani, nei quali si ha un aumento della frequenza delle
infezioni respiratorie.
In ogni caso esporre non fumatori al fumo di tabacco deve essere considerato un comportamento irrispettoso sia per il fastidio causato per le sensazioni sgradevole ad esso correlate, che per l'aumento del rischio di contrarre malattie o di accentuare i disturbi respiratori in persone gia' malate. E' certo poi che essere obbligati a respirare il fumo passivo ha un effetto negativo sull'umore e sulle capacita' lavorative.


a parita' di fumo le donne rischiano di piu'
hai notato che in questi ultimi anni sono aumentate le donne che fumano?
questa ti sembra una conquista?
Forse non tutte le donne sono a conoscenza che:

Il fumo influisce negativamente anche sull'apparato riproduttivo.
Pare certo che esso provochi riduzione della fertilita' femminile con vari
meccanismi:
- interferenze con la normale produzione degli ormoni femminili
- alterazione della motilita' delle tube
- aumento della frequenza di impianti anomali degli embrioni
- ridotta produzione di ovuli
- maggior frequenza di infezioni pelviche(data l'azione immunodepressiva)

La nicotina, essendo tossica anche per il feto, e' responsabile di numerosi
aborti spontanei.
E' risultato inoltre che i figli di madri fumatrici sono spesso sottopeso alla nascita. Il basso peso alla nascita comporta sempre un aumento della mortalita' neonatale, perche' facilita e aggrava i rischi durante il parto e nel primo mese di vita del bambino.
Recenti studi hanno dimostrato che il fumo altera la normale produzione di ormoni sessuali femminili e provoca una menopausa piu' precoce.
Il fumo e' particolarmente pericoloso per le donne che fanno uso di anticoncezionali orali in quanto facilita l'insorgenza di malattie cardiovascolari.

fumano il 30% degli adolescenti
Le indagini dicono che molti ragazzi diventano presto fumatori; infatti risulta che tra i 14 ed i 16 anni un ragazzo su tre fuma. I rischi legati al fumo dipendono dall'eta' in cui si e' cominciato a fumare. Prima si inizia piu' si rischia.

Perche' cominciare a fumare?
Fumare e' un fenomeno complesso nel quale sono implicati la dipendenza dalla nicotina, le situazioni psicologiche personali e i fattori socioculturali.
Solitamente si inizia a fumare a 13-14 anni. L'adolescente ha bisogno di affermare la propria identita' personale e sente fortemente l'esigenza di caratterizzare il proprio ruolo all'interno del gruppo di cui vuol far parte.
Spesso la sigaretta e' un messaggio diretto alla societa', al gruppo di coetanei e a se stessi per affermare il proprio ingresso nel mondo dei grandi.
Il fumare e' legato alla stima di se, all'immagine del proprio corpo ed alle relazioni
interpersonali. Quanto piu' si ha una minore stima di se' tanto piu' si e' spinti a cominciare a fumare.
Qualunque sia il motivo che ti avvicina al fumo, occorre ricordare che il fumo provoca una dipendenza sia fisica che psichica:
una volta acquisita l'abitudine al fumo e' difficile smettere.

Nessuno farebbe del male a se stesso deliberatamente.
Molte persone non considerano quanto male fa loro il fumo,solo perche' non sentono alcun fastidio.
Anche tu sei fra queste persone?
Se sei fumatore, non credi che sia arrivato il momento di smettere?

Smettere di fumare significa:

- rifiutare un veleno
- liberarsi da una schiavitu'
- fuggire un pericolo
- stare meglio.

Ma perche' smettere?
per la salute
minore rischi di tumore, infarto e di malattie respiratorie per te e per i tuoi familiari;
maggiore resistenza nelle attivita' motorie e sportive;
migliore capacita' di concentrazione e di rendimento intellettuale

per aumentare l'autostima
soddisfazione personale per aver vinto una prova importante;
sensazione di liberta' per non essere piu' condizionati da una dipendenza fisica e psicologica

per migliorare l'aspetto fisico
denti piu' bianchi, pelle piu' fresca, ed alito gradevole;
odore piu' gradevole in casa, nell'automobile, su gli abiti

per dare il buon esempio
buon esempio ai propri figli, nipoti, amici e colleghi;
modello di comportamento sano per chi lavora nella scuola o nella sanita' nei confronti di alunni o pazienti.
FUMO EPATITE C E RISCHIO DI LINFOMA

Secondo uno studio condotto da R. Talamini (Istituto Nazionale Tumori di Aviano), fumare aumenta in modo significativo il rischio di ammalarsi di linfoma non-Hodgkin (LNH, un tumore che colpisce i linfonodi). Lo studio ha inoltre evidenziato che i soggetti positivi al virus dell'epatite C che sono fumatori abituali hanno quattro volte più probabilità di sviluppare questa patologia rispetto alla media. Secondo i ricercatori, dal 5% al 10% dei casi di LNH potrebbero essere evitati smettendo di fumare. Secondo Talamini, il fumo è un fattore ben documentato di rischio per i tumori, ma il ruolo di questa abitudine nello sviluppo dell'LNH non è ancora completamente chiaro, così come non si conosce il meccanismo con cui la presenza del virus dell'epatite C interagisce con il fumo per aumentare il rischio di tumore. Secondo i ricercatori, questi due fattori di rischio agiscono in modo distinto e durante fasi diverse nello sviluppo tumorale. Lo studio ha riguardato 225 soggetti con diagnosi di LNH e 504 soggetti ricoverati per patologie di altro genere. La ricerca ha messo in evidenza che chi fuma venti o più sigarette al giorno ha un livello di rischio doppio di contrarre LNH rispetto a chi non fuma, indipendentemente dal sesso o dall'età; anche l'infezione da virus dell'epatite C comporta un aumento significativo del rischio.


IL FUMO E GLI ADOLESCENTI

Chi cerca di indurre gli adolescenti a smettere di fumare ha una ragione in più per farlo: una recente ricerca ha dimostrato che il fumo (anche quello passivo) aumenta il rischio di contrarre la sindrome metabolica, una condizione caratterizzata da obesità, ipertensione, livelli di colesterolo fuori della norma e diabete. Secondo uno studio condotto da M. Weitzman (University of Rochester, New York), gli adolescenti che fumano o sono esposti al fumo passivo hanno un rischio nettamente superiore di sviluppare la sindrome metabolica. Il fumo passivo causa un aumento di cinque volte del rischio, mentre chi fuma ha un rischio superiore di sei volte rispetto agli individui non esposti. Lo studio ha preso in esame le interviste effettuate su 2273 adolescenti (fra i 12 e i 19 anni) nell'ambito di un progetto di prevenzione sviluppato dallo U.S. Center for Disease Control and Prevention. I dati estrapolati indicano chiaramente l'aumento del rischio: solo l'1,2% dei giovani non esposti al fumo ha sviluppato la sindrome, contro il 5,6% di quelli esposti al fumo passivo e l'8,7% dei fumatori. Inoltre, il sovrappeso si è rivelato un fattore ulteriormente aggravante: il 23,6% dei soggetti sovrappeso e fumatori ha sviluppato la sindrome metabolica. Weitzman ritiene che sia necessario informare i giovani sui rischi che corrono non solo a breve termine, ma anche nel corso della loro vita, e anche del fatto che fumare provoca danni agli altri oltre che a sé stessi. Secondo il medico, in futuro dovrebbero emergere ulteriori connessioni fra il fumo e le patologie legate al metabolismo.
--------------------------------------------------------------
DOLORE AL GINOCCHIO E ALTRE PATOLOGIE

In uno studio condotto su oltre 6000 soggetti con più di cinquant'anni, è emerso che oltre il 57% di chi soffre di dolori al ginocchio è colpito da dolori anche in altre parti dell'organismo (almeno due) e tende ad avere maggiori limitazioni fisiche rispetto a soggetti di pari età. P. Croft (Keele University, Gran Bretagna) ritiene che solo una piccola minoranza dei pazienti che lamentano dolori al ginocchio non abbia altri problemi. Generalmente questa patologia dolorosa è provocata dall'osteoartrite, una forma piuttosto diffusa di artrite in cui le cartilagini si usurano provocando infiammazioni, rigidità e dolore articolare. L'osteoartrite al ginocchio può avere conseguenze su altre parti del corpo, perché influenza negativamente la postura e l'attività fisica del malato. Secondo Croft, i soggetti più anziani soffrono generalmente di una "sindrome dolorosa" che riguarda tutte le articolazioni. I soggetti considerati nello studio, nel 23% dei casi hanno dichiarato di soffrire di dolore al ginocchio ma anche in almeno altri due punti del corpo (di solito il collo, le anche e la fascia lombare). Questi soggetti hanno anche denunciato una netta riduzione delle loro capacità di movimento. Secondo Croft è indispensabile che i medici prestino attenzione, nel caso di pazienti anziani, alla gestione di queste patologie dolorose, specialmente quando riguardano più punti del corpo.
--------------------------------------------------------------

NON E' MAI TROPPO TARDI !

Anche i sessantenni possono ridurre in modo significativo il rischio di patologie cardiache e diabete adottando uno stile di vita più salutare. I risultati di una recente ricerca britannica hanno messo in evidenza i benefici dovuti a un cambiamento nello stile di vita (dimagrimento, aumento dell'attività fisica, smettere di fumare, limitare l'assunzione di carboidrati) nella riduzione della sindrome metabolica nei soggetti oltre una certa età. Secondo S.G. Wannamethee (University College Medical School, Londra) e colleghi, i soggetti con sindrome presentano numerosi fattori di rischio, come ipertensione, obesità addominale, deficienze nel metabolismo del glucosio nel sangue, tassi elevati di colesterolo. La sindrome, più diffusa fra gli anziani, aumenta le probabilità di contrarre patologie cardiache o diabete. Per comprendere meglio l'impatto del cambiamento dello stile di vita sul rischio di sindrome metabolica negli anziani, Wannamethee e i suoi colleghi hanno esaminato 3.051 uomini di età compresa fra i 60 e i 79 anni che hanno preso parte a una ricerca a lungo termine sulle patologie cardiache. Nessuno dei soggetti soffriva di patologie cardiache né di diabete, ma uno su quattro era affetto da sindrome metabolica. Fra i risultati della ricerca è emerso che maggiore è il peso corporeo, maggiore è il rischio di contrarre la sindrome metabolica; altri fattori di rischio sono il fumo e un'alimentazione molto ricca di carboidrati (il rischio per chi ha smesso di fumare da almeno quindici anni è pari a quello dei non fumatori). I ricercatori hanno inoltre rilevato che un regime alimentare a basso contenuto di grassi e con eccessive quantità di carboidrati aumenta il rischio di sindrome metabolica, soprattutto a causa della riduzione del colesterolo HDL e dell'aumento del livello di trigliceridi. L'attività fisica ha un effetto positivo: i soggetti attivi durante la ricerca hanno mostrato il fattore di rischio più basso, mentre chi ha cominciato a fare esercizio durante il periodo dello studio ha ridotto il rischio del 24%. Per quanto riguarda il peso corporeo, chi dimagrisce vede ridursi il rischio di sindrome metabolica (indipendentemente dal peso di partenza), che invece aumenta per chi ingrassa. La conclusione dei ricercatori è che il cambiamento dello stile di vita è un elemento di grande importanza per il mantenimento della salute a lungo termine.
DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA'

Quando eravamo piccoli e ci comportavamo come "piccole pesti" venivamo definiti bambini con l'argento vivo addosso o in perenne movimento come l'acqua del mare. Le nostre scorribande finivano il più delle volte con sonore "strigliate" o solenni punizioni ma nessuno si sarebbe sognato di definirci bambini "malati".
Oggi le cose sono cambiate e al posto delle "piccole pesti" sono subentrati bambini affetti "da disturbo chiamato deficit di attenzione e iperattività" altrimenti detto ADHD, classificato come vera e propria malattia. Ma da quando un bambino vivace o distratto deve essere definito malato? Iniziamo con il dare la definizione della parola malattia.
La malattia è la condizione di un organismo non in omeostasi cioè non ha quel perfetto equilibrio fisico e chimico proprio delle cellule sane. Essa presenta dei sintomi avvertiti dal malato e dei segni riscontrati dai medici. Sintomi e segni servono, unitamente alle indagini cliniche, a formulare una diagnosi e a prescrivere un'idonea terapia. Nel bambino svogliato, distratto o vivave dove sono i sintomi e i segni? L'ADHD è stato classificato come disturbo mentale attraverso un sistema di votazione effettuato da un gruppo di esperti ed è stata inserito nel DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali). Può una votazione definire una malattia?
Indubbiamente ci sono bambini con problemi di diverso genere, indubbiamente ce ne sono alcuni che possiamo definire iperattivi, disattenti, distratti o che hanno difficoltà di apprendimento e che hanno bisogno di essere seguiti personalmente e con cure appropriate per il singolo disturbo. Tutt'altra cosa è però trasformare automaticamente queste caratteristiche in un'unica patologia mentale, dire che il numero di bambini affetto da questa "patologia" è altissimo: tutto ciò fa parte di una colossale operazione di marketing. Dov'è il marketing? Lo vediamo subito.
Per diagnosticare l'ADHD gli "esperti" si affidano ad alcune semplici domandine alle quali rispondere semplicemente sì o no. La maggioranza dell'uno o dell'altro identifica un ADHD o meno !! Ma un bambino distratto o troppo vivace può esserlo per migliaia di motivi e non sono un sì o un no i responsabili della loro identificazione!!
Questi test vengono distribuiti nelle scuole e gli insegnanti vengono formati a segnalare i presunti casi di ADHD: Nel frattempo, una serie di articoli pubblicati su riviste o trasmissioni televisive in cui "esperti" parlano di questa "malattia" hanno convinto i genitori che il problema esiste ed è incontrollabile. I medici interpellati, convinti anch'essi della presenza di un nuovo disturbo mentale, prescrivono al bambino lo psicofarmaco necessario che in questo modo viene lanciato sul mercato. Negli USA milioni di bambini sono stati definiti malati di ADHD, molti di essi sono morti per le reazioni collaterali dello psicofarmaco a loro prescritto, mentre le fabbriche produttrici del prodotto continuano ad avere un giro d'affari enorme. Addirittura negli USA i genitori che rifiutano le "cure" al proprio figlio vengono accusati di negligenza e minacciati di perdere la patria potestà!! Il nome del prodotto incriminato è RITALIN, principio attivo: METILFENIDATO. Negli ultimi sette anni la vendita del principio attivo è aumentata di ben 8 volte!! Stiamo, per caso, andando incontro alla nascita di una popolazione sotto controllo? Una serie di persone robotizzate e catalogate il cui pensiero possa essere incanalato in una sola direzione come nella peggiore Germania nazista?
In Italia non siamo ancora a questo punto ma molte scuole hanno già ricevuto i test e il Ministero della Salute ha decretato che il RITALIN può essere prescritto, ma solo in alcuni centri specializzati. Il guaio è che di questi "centri specializzati" ne sono già stati aperti molti.
Cosa possiamo fare?
- rifiutarci di sottoporre i nostri figli a test psicologici;
- stare attenti a presunti test dai titoli fumosi quali "indagini cognitive";
- diffondere queste informazioni e cercarne altre sull'argomento;
- rifiutare l'introduzione nelle scuole di test di massa;
- cercare le vere cause delle difficoltà di un bambino ed affidarsi ad un vero espero che lo aiuti a superarle nel modo corretto.
LASCIATE I NOSTRI BAMBINI!

Per ulteriori informazioni Vi preghiamo consultare il sito internet www.perchenonaccada.org: potrete consultare l'opuscolo "Perchè non accada anche in Italia" e metterVi in contatto con i massimi esperti della questione.

IL SILENZIO E LA PEGGIOR PAURA CHE SI POSSA AVERE !

Bioterapeuta Fitoterapeuta Iridologo
Renato Ventura

___________________________________________________________________________


Farmaci per l'influenza e disturbi gravi del comportamento infantile

Severo avvertimento della FDA americana per l'uso del Tamiflu nei bambini. Pratica diffusissima da dopo “l'aviaria”


L'aviaria torna a fare parlare di sè in modo indiretto. Molti hanno detto che la bolla mediatica sulla influenza aviaria sarebbe servita solo a fare produrre e lanciare alcuni farmaci antinfluenzali di cui allora, nel momento dell'illusorio pericolo, tutti si erano dotati: il Tamiflu e il Relenza (quest'ultimo ha molti effetti simili al primo, benchè i due prodotti abbiano qualche diversità tra di loro).


Dovevano essere i prodotti che avrebbero salvato il mondo dalla epidemia di aviaria, ed erano proposti come sicuri e affidabili, tanto che nel dicembre 2005, su WebMed, in un articolo di Miranda Hitti, veniva precisato che gli effetti collaterali previsti per l'uso di questo prodotto erano in fondo limitati a qualche raro effetto allergico (Eurosalus descrisse con attenzione le possibili connessioni di marketing ed economiche connesse con questi eventi).


Da allora i due prodotti vengono usati in tutto il mondo anche per la comune influenza, sia per la prevenzione sia per la terapia, e da poco le indicazioni della FDA hanno abbassato l'età minima di utilizzazione del Tamiflu dai 5 anni ai 12 mesi (bambini di un anno di vita che “pur di non ammalarsi” devono prendere farmaci potenzialmente rischiosi).


Solo che 2 anni fa gli effetti collaterali dichiarati erano minimi, oggi invece ci si accorge che questi prodotti (Tamiflu sopra a tutti) possono determinare gravi disturbi neurologici, indurre i bambini al suicidio (in numerosi casi) e determinare modifiche del comportamento. E la FDA, a due anni dalle sue rassicurazioni, inverte la direzione. A mercato già saturo.


E' impressionante leggere il nuovo “bugiardino” della Roche che riporta in giallo le nuove indicazioni richieste dalla FDA. Il nostro link è al bugiardino in lingua inglese, ma è utile tradurne alcune parti, che nel testo linkato sono evidenziate in giallo:


— Bambini con l'influenza che prendono Tamiflu possono essere rapidamente a rischio di comportamento suicidario e di confusione mentale, Devono essere osservati molto da vicino...


— Avvisa il tuo medico immediatamente se il bambino ha effettuato nelle 2 settimane precedenti la vaccinazione antinfluenzale.


Rispetto alla ultima indicazione viene da pensare che molti effetti neurologici (pensiamo ai rischi da vaccinazione antinfluenzale) potrebbero essere correlati alla interazione tra farmaco e risposta al vaccino, ma in considerazione delle ultime campagne stampa che porterebbero a negare qualsiasi danno vaccinale anche a dispetto della verità scientifica, riteniamo non sia un tema facilmente affrontabile oggi.


Restano valide ovviamente le nostre indicazioni ad una prevenzione dell'influenza orientata al naturale e a una terapia dolce e rispettosa dell'individuo.

Dottor Attilio Speciani , immunologo e allergologo clinico
Redazione Eurosalus
___________________________________________________________________________

ALLARME AULIN

Aulin: un antinfiammatorio pericoloso ?
L’Aulin è il marchio più famoso della Nimesulide, un antinfiammatorio non steroideo ( FANS ).
Nel 2002 i prodotti a base di Nimesulide sono stati ritirati dal commercio in Finlandia a causa di un’aumento delle segnalazioni di tossicità epatica.
Nello stesso anno la Spagna sospese in modo cautelativo le vendite di prodotti a base di Nimesulide.
Nel 2002, Ricercatori dell’Università di Basilea in Svizzera avevano, sulla base di studi sperimentali, ipotizzato che il meccanismo che causa l’epatotossicità dei farmaci antinfiammatori non steroidei comprendesse: aumento della concentrazione di questi farmaci nel comparto epatobiliare, formazione di metaboliti reattivi che in modo covalente modificano le proteine e producono stress ossidativo e danno mitocondriale.
Fattori acquisiti o ereditari possono favorire i pathway ( percorsi ) che conducono alla tossicità epatica o alterare i pathway di detossificazione.
Tra i FANS, la Nimesulide, un antagonista che agisce sulla cicloossigenasi-2 ( COX-2 ), è ampiamente utilizzata nel trattamento delle condizioni infiammatorie e dolorose.
La Nimesulide può provocare rari ma gravi effetti indesiderati a livello epatico, con aumento delle attività delle aminotransferasi sieriche, necrosi epatocellulare e/o colestasi intraepatica.
La Nimesulide può anche causare epatotossicità idiosincratica.
La Nimesulide, una sulfonanilide, subisce metabolizzazione a livello epatico attraverso diverse vie, in cui è anche coinvolto il citocromo CYP2C9, con la formazione di intermedi reattivi implicati nello stress ossidativo, in grado di causare danno mitocondriale.
Tuttavia solo in un piccolo numero di pazienti sensibili, i fattori genetici e non genetici possono causare tossicità epatica, clinicamente manifesta.
Nel periodo 1998-2002 erano giunti alla National Agency for Medicines ( NAM ) finlandese, 109 segnalazioni di sospette reazioni avverse, per il 60% a carico del fegato.
Due pazienti furono sottoposti a trapianto di fegato ed un paziente morì.
Le analisi condotte sulle segnalazioni di reazioni avverse hanno evidenziato che l’insorgenza di una reazione epatica si era verificata dopo una media di 50,8 giorni dall’inizio del trattamento ( il 27% dei casi della reazione epatica era insorto entro 7 giorni, il 35 % tra 8 e 29, ed il 38% dopo 30 giorni ).
L’Italia è il Paese nel mondo che utilizza maggiormente la Nimesulide.
Il British Medical Journal nel 2003 pubblicò una lettera di Kunal Saha del Children’s Hospital and Ohio State University Medical Center a Columbus negli Stati Uniti, che invitava a sospendere la somministrazione in India della Nimesulide ai bambini a causa di diversi casi fatali e di danni epatici, e di sostituire la Nimesulide con altri farmaci antinfiammatori o con il Paracetamolo, anche noto come Acetaminofene.
I pazienti che assumono Nimesulide dovrebbero essere sottoposti a monitoraggio della funzione epatica e dovrebbero interrompere l’assunzione dell’antinfiammatorio qualora comparissero segni e sintomi di danno epatico.
La Nimesulide è un farmaco che non è stato approvato negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei come Germania e Gran Bretagna, e non è presente neppure in Giappone e Canada. ( Xagena_2007 )
Avvertenze e precauzioni d'uso della Nimesulide
La Nimesulide ( Aulin ) deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con anamnesi di malattie emorragiche, nei pazienti con affezioni del tratto gastrointestinale superiore o con malattie infiammatorie croniche dell'intestino e nei soggetti sotto trattamento con anticoagulanti o farmaci che inibiscono l'aggregazione piastrinica.
In caso di comparsa di sanguinamento gastrointestinale o di ulcera durante la terapia con Nimesulide, interrompere il trattamento.
Come con altri FANS, sanguinamenti gastrointestinali o ulcera/perforazione possono verificarsi in qualunque fase del trattamento con o senza sintomi d'allarme o una precedente storia di eventi gastrointestinali.
I pazienti che durante il trattamento con Nimesulide presentino alterazioni dei test della funzione epatica e/o manifestino sintomi compatibili con un danno epatico (anoressia, nausea, vomito, ittero) devono essere attentamente monitorizzati ed il trattamento deve essere interrotto.
Questi pazienti non dovranno più essere trattati con Nimesulide.
Poiché il farmaco viene eliminato prevalentemente per via renale, nei pazienti con insufficienza renale è necessario ridurre le dosi.
Il prodotto può causare od aggravare alterazioni della funzionalità renale: particolare cautela andrà pertanto adottata nel trattamento dei pazienti con pressione alta o in quelli con funzionalità cardiaca.
La funzionalità renale deve essere valutata prima di iniziare il trattamento e successivamente ad intervalli regolari nei pazienti in cui essa sia alterata o nei pazienti in cui sia alterata la funzionalità cardiaca.
A seguito di segnalazioni di alterazioni oculari con altri farmaci antinfiammatori non steroidei, se dovessero verificarsi disturbi della vista occorrerà interrompere il trattamento e praticare un esame oftalmologico, il prodotto va somministrato con particolare cautela nei pazienti anziani soprattutto se defedati. ( Scheda tecnica di Aulin )

___________________________________________________________________________


Intervista al Dottor Russel Blaylock su aspartame e glutammato
A cura di www.identiavvelenati.com – 22 giugno 2007

MIKE ADAMS DEL SITO NEWSTARGET.com INTERVISTA IL DOTT. RUSSEL BLAYLOCK
Leggi la versione originale, dal sito di Mike Adams NewsTarget.com: Interview with Dr. Russell Blaylock on devastating health effects of MSG, aspartame and excitotoxins

M: Mi trovo con il dottor Russell Blaylock, e vorrei esplorare alcuni aspetti delle cose sulle quali lei sta lavorando. Credo che i lettori conoscano le basi sia del glutammato che dell’aspartame, ma potrebbe riassumerci quanto è stato scritto sulle eccitotossine?
B: Ho qui tre libri. Il primo è il libro sulle eccitotossine: Excitotoxins: the taste that kills (Eccitotossine: il gusto che uccide) e l’ultimo è una pubblicazione aggiornata di Health and Nutrition Secrets that Can Save your Life (I segreti della salute e della nutrizione che possono salvarti la vita). Il terzo libro è Natural Strategies for Cancer Patients (Strategie naturali per i malati di cancro) che è legato direttamente alla terapia nutrizionale anti-cancro. Contiene alcune notizie su aspartame e glutammato.
E’ stato scoperto che le eccitotossine aumentano notevolmente lo sviluppo del cancro e delle metastasi. Un ricercatore infatti ha rilevato che, quando le cellule cancerogene vengono esposte al glutammato, diventano più mobili, e si ottiene lo stesso effetto col glutammato monosodico. Anch’esso rende le cellule cancerogene più mobili, e facilita le metastasi. Le cellule cancerogene esposte al glutammato monosodico sviluppano delle estensioni dette “pseudopodia” o “falsi piedi”, e cominciano a spostarsi per i tessuti, che è una delle prime manifestazioni cancerogene.
Aumentando la dose di glutammato, il cancro si estende come un incendio, ma quando lo si blocca, anche la crescita del cancro rallenta. I ricercatori hanno fatto degli esperimenti nei quali hanno osservato che bloccare l’uso del glutammato, in contemporanea a farmaci convenzionali quali la chemioterapia, ha funzionato molto bene, ha aumentato gli effetti dei farmaci anti-cancro.

M: Ma non c’era un qualche studio recente che sosteneva la tesi della correlazione tra leucemia e aspartame?
B: Sì. Quello studio italiano (realizzato dal centro di ricerca Istituto B.Ramazzini di Bologna, ndr) è stato fatto davvero bene. Era uno studio di un intero periodo di vita, cosa molto importante con questo tipo di tossine. I ricercatori hanno alimentato le cavie con aspartame per tutta la loro vita, e le hanno fatte morire naturalmente.
Hanno rilevato un significativo aumento statistico di linfomi e leucemia, tra i vari tipi di linfomi istologici, cosa interessante perché H.J.Roberts aveva scritto un articolo che sosteneva che esisteva un significativo aumento del principale linfoma che colpisce il cervello. Se dai uno sguardo alla letteratura neuro-chirurgica, c’è un aumento incredibile di un certo raro tipo di tumore che colpisce più organi. Tutto questo dimostra che abbiamo a che fare con una potente sostanza cancerogena. Agisce anche come co-cancerogeno o cancerogeno primario. Molto probabilmente, è un effetto della formaldeide.
Quello che ha rilevato lo studio italiano è che se si prendono le stesse cavie e le si espongono alla formaldeide agli stessi dosaggi, sviluppano gli stessi tipi di leucemia e linfoma.
Se si guarda alla ricerca Trocho condotto in Spagna un paio di anni fa, si vede che ciò che scoprirono è che marcando radioattivamente l’aspartame si poteva vedere la formaldeide legarsi al DNA. Noi sappiamo che quando la formaldeide si lega al DNA, poi è molto difficile rimuoverlo. Può stare lì per molto tempo.
Questo significa che se tu bevi una sola Diet Coke o una qualsiasi cosa dolcificata col Nutra Sweet oggi, accumuli giorno dopo giorno una sostanza dannosa. Stai eventualmente mettendo su questa base per la formazione del cancro e una volta che lo scopri, l’acido aspartico fa sì che il cancro si sviluppi molto più rapidamente. Hai un doppio effetto: causa il cancro e lo fa sviluppare più velocemente.

M: A dispetto dell’evidenza scientifica, come ha fatto l’industria a sopprimere queste informazioni e a mantenere l’uso di questa sostanza nel cibo legale?
B: Donald Rumsfeld è uno di quelli che ha fatto molta pressione, quando era tra i dirigenti della G.D. Searle, una divisione della NutraSweet. L’ha fatto approvare con un procedimenti regolari, ma una volta approvato, il governo non voleva ammettere di aver sbagliato. E continua a insabbiare, come per il fluoro e il latte.
Non puoi criticare la questione del latte, o altre cose inerenti il cibo, perché hanno la capacità di insabbiare qualsiasi organo di informazione: riviste sulla salute, giornali, quotidiani, etc. Gli unici organi di informazione che sfuggono restano la radio e internet. I blog possono dire la verità.
Non ha importanza quanto un giornale voglia dire la verità… non lo farà mai.
Questa è la pressione alla quale è sottoposta la gente. Se anche tu avessi un bravo giornalista che vuole scrivere la storia, il suo editore si imporrà e lo bloccherà. Vedi questo in giornali tipo il Journal of Clinical Nutrition o il giornale americano College of Nutrition. Vai a vedere chi li sostiene: la Monsanto , che è sponsorizzata dalla Searle. Loro non vogliono pubblicare articoli che facciano infuriare la loro principale fonte di sostentamento. Anche le riviste di medicina e nutrizione sono controllate da queste persone.

M: E’ la fosca alleanza tra comunità scientifica e affari.
B: Vero. Un altro grande scandalo che riguarda la ricerca è una cosa nuova che abbiamo scoperto. Abbiamo scoperto che fuori dal cervello ci sono numerosi ricettori del glutammato in tutti gli organi e i tessuti. L’intero tratto gastro-intestinale, dall’esofago al colon, ha numerosi ricettori del glutammato.
L’intero sistema di conduzione del cuore è piena di ogni sorta di ricettori del glutammato. I polmoni, le ovaie, gli apparati di riproduzione e finanche lo stesso sperma, le ghiandole adrenaliniche, le ossa e il pancreas sono controllate dai ricettori del glutammato, che agiscono esattamente come quelli del cervello.
Quando assumi del glutammato, i livelli di glutammato nel sangue salgono fino a 20 volte tanto… dopo aver mangiato un cibo contenente glutammato i livelli di questo schizzano in alto. Stai stimolando tutti i ricettori. Ecco perché certe persone hanno subito dispepsia o diarrea esplosiva, perché (i glutammati, ndr) stimolano i ricettori dell’esofago e dell’intestino. Altri possono sviluppare colon irritabile o, se già le persone sono affette da questa patologia, peggiorano. Se soffrono di reflusso esofageo, questo peggiora. Il fenomeno, quando coinvolge il sistema cardiocircolatorio, potrebbe invece spiegare l’aumento di infarti letali.
Quello che è più comune a tutti questi casi è un livello basso di magnesio.
Quando il magnesio è basso, i ricettori del glutammato diventano ipersensibili e la gente – specie gli atleti, se non compensano il magnesio perso – possono avere infarti improvvisi. Se mangiano o bevono qualcosa che contiene glutammato, se bevono una diet coke prima di allenarsi, si produce una iperattività cardiaca e potrebbero morire di infarto. Sappiamo che l’infarto improvviso è dovuto a due cose: aritmia, molto più diffusa, e gli spasmi delle coronarie. Entrambe le cose potrebbero essere provocate dal glutammato.

M: Ma naturalmente il certificato di morte non porta scritto: “morte da glutammato”.
B: No, e non lo farà, perché il medico non conosce neanche una cosa di tutte queste ricerche. Non ne ha mai sentito parlare. Molti cardiologi con i quali ho parlato non ne hanno mai sentito parlare. Non sapevano dei ricettori del glutammato lungo il condotto elettrico del cuore e nel suo muscolo. Ci sono milioni di pazienti in questo Paese che soffrono di aritmia e hanno cambiato stile di vita; ma nessuno ha mai detto loro di evitare glutammato e aspartame, che è la maggior fonte di sovraccarico cardiaco.

M: Sconvolgente. Ora, le aziende che producono cibo per bambini hanno eliminato questo ingrediente negli anni settanta?
B: Hanno detto che l’avrebbero fatto, ma non è stato così. Quello che hanno fatto è stato togliere il glutammato puro e sostituirlo con proteine idrogenate e caseina. Sei si guarda ai prodotti alimentari per lo svezzamento, molti hanno proteine idrogenate con caseina estratti di soia, brodo: tutte fonti di glutammato.

M: Stiamo distruggendo il sistema nervoso di questi bambini.
B: Esatto. Ora, una delle cose che sentiamo più frequentemente è la questione dell’obesità infantile. Una precedente osservazione sulle eccitotossine è stata che rende gli animali sovrappeso.

M: Se avessero bandito il glutammato, le compagnie farmaceutiche avrebbero perso miliardi di dollari. Invece pensiamo un po’ a quanto guadagnano, curando questi “sintomi”.
B: Il governo ha tutti questi bei piani per controllare l’assunzione dei carboidrati e dei cereali, zucchero e quant’altro… queste cose si aggiungono al problema, perché quello che abbiamo scoperto nelle cavie esposte al glutammato è che preferiscono carboidrati, zuccheri e cibi altamente proteici. Questa è una caratteristica di questo tipo di obesità. E’ molto difficile risolverla con lo sport e la dieta. L’appetito è fuori controllo, ma lo è anche il metabolismo. I soggetti soffrono di una sindrome metabolica che si aggiunge alla loro obesità; così si ha uno stato di insensibilità alla leptina, che è una cosa che si ottiene molto facilmente dal glutammato.

M: C’è una qualche speranza che il mondo si svegli, e che questi ingredienti vengano banditi?
B: E’ possibile, ma sa… solo con una esposizione pubblica del problema, sui siti o blog come il vostro. Solo quando la gente capirà come tira il vento e sarà convinta delle cose, ci sarà un’azione conseguente. E’ questione di determinazione. Ma il consumatore medio ci dà solo uno sguardo e poi dice: “Beh, non contiene glutammato… allora è ok!”.

M: Ho trovato un sacco di cosiddetti cibi per vegetariani che contenevano estratti di lieviti.
B: La cosa peggiore che stanno usando adesso sono gli estratti di soia. La soia ha uno dei più alti livelli di glutammato di qualsiasi altro prodotto vegetale.
Quando la si idrolizza, rilascia glutammato, insieme alle proteine di soia. I livelli di glutammato sono più alti di quanto non li possa mai avere un qualsiasi prodotto con glutammato, ma i vegetariani se la mangiano come se fosse la cosa più salutare del mondo.
Sono stati fatti studi per 25 anni, nei quali hanno osservato persone che consumavano prodotti a base di soia, li hanno seguiti per 25 anni e poi hanno fatto la scansione del loro cervello. Hanno scoperto che chi aveva consumato più prodotti a base di soia aveva la maggiore percentuale di demenza e atrofia cerebrale.
Questa gente si distrugge il sistema nervoso, io ho parlato con molte di queste persone che soffrivano di forti emicranie. Ho detto loro: “Via la soia”, e loro l’hanno fatto: le emicranie sono sparite! In più c’è un alto livello di manganese, che è tossico per la stessa porzione di cervello che produce il Parkinson. Assimili un mix di tossine con la soia, ma la gente pensa di consumare un prodotto altamente salutare. Ma sta distruggendo il suo sistema nervoso, così come gli altri organi.

M: Davanti alla sconfitta della soia contro il latte vaccino, abbiamo comunque disinformazione.
B: Non lo raccomanderei comunque. Se ti piace tanto il latte, prendi quello di capra. E’ quello più vicino al latte umano, ma io non consiglierei né il latte di soia né quello di mucca. Penso che la gente dovrebbe evitare i prodotti di soia come fosse veleno.

M: Ha avuto molte noie dalla NutraSweet o una di queste compagnie? Intendo, è stato perseguito legalmente o cose del genere, per aver dato queste informazioni?
B: No, mi lasciano in pace. So troppe cose. Non mi hanno mai dato fastidio.
Quando ho scritto il libro, George Schwartz mi ha detto: “Ma sei sicuro di voler scrivere questo libro? Se lo fai, ti condanneranno a morte”. Ho risposto: “Sì, voglio farlo”. Ho scritto questo libro con una cosa in mente: che non sarebbero stati capaci di rifiutarlo.
Ho fatto qualsiasi tipo di ricerca e ho provato la tossicità del glutammato. Loro sanno che io so, perché ho corrisposto con alcuni dei più grandi difensori del glutammato. Tutti quanti hanno capito che non potevano rispondere alle mie argomentazioni. Così mi hanno lasciato stare. Temono che se si arrivasse ad un grande scontro tra me e loro, loro perderebbero.

M: Non vogliono che queste informazioni arrivino al grande pubblico.
B: No, non vogliono. Quello che stanno facendo è la solita vecchia tattica di ignorare la cosa e sperare che vada via da sola. Naturalmente fanno pressione sui giornali e le riviste affinché non mi facciano interviste. Stanno cercando di tenermi all’ombra, dove sperano che la maggior parte della gente non mi senta dire ciò che ho da dire. Questa tattica funziona per un tempo molto lungo.
Da quando ho scritto il libro nel 1995, le prove a sostegno della mia tesi sono enormemente aumentate. Il nuovo materiale sui ricettori del glutammato periferici ha letteralmente ucciso questa gente. Non hanno nessuna difesa contro queste cose. Le nuove informazioni sul drammatico aumento dell’aggressività del cancro è qualcosa che li terrorizza.

M: E ora avete trovato questi ricettori al di fuori del cervello.
B: Esatto. Vede, ho dimostrato che il glutammato può entrare nel cervello, e tutte quelle chiacchiere senza senso a proposito del cervello protetto dalla barriera emato-encefalica erano bugie.
Quello che i ricercatori hanno mostrato è che ci sono ricettori del glutammato ad entrambi i lati della barriera emato-encefalica, e che quando si espongono tali ricettori al glutammato, la barriera si apre. Lo stesso glutammato può aprire la barriera, e io elenco tutte le condizioni nelle quali ciò avviene.
Ad esempio, quando si invecchia la barriera diventa meno affidabile. Tutti i malati di Alzheimer sono così. I colpi di calore, i colpi apoplettici, i disturbi autoimmuni e la sclerosi multipla sono tutti associati ad una barriera emato-encefalica inadeguata.
Si parla di dieci milioni di persone affette da indebolimento della barriera emato-encefalica, e sono là fuori che trangugiano aspartame, glutammato e altre eccitotossine, e nessuno dice loro che così facendo si stanno danneggiando ancora di più il loro apparato neurologico. Ho perso il conto dei pazienti affetti da colpi apoplettici a cui sono riuscito a non fare prendere più farmaci, semplicemente eliminando il glutammato e dando loro magnesio. Hanno smesso di stare male. E prendevano il dosaggio più alto di farmaci, pur continuando ad avere colpi apoplettici! Molti neurologi e neurochirurghi non sono messi sull’avviso su questo.

M: Non è remunerativo insegnare alla gente ad evitare queste sostanze.
B: Se si guarda alla letteratura neuro-scientifica, non si potrebbe tirar fuori un solo articolo che non riguardi le eccitotossine. L’argomento più “caldo” in questo momento sono i ricettori del glutammato e le eccitotossine.

M: Se ne parla a proposito del cibo oppure solo a livello chimico?
B: Non parlano di cibo, ma parlano dei ricettori e di cosa succede quando si attivano.

M: E le compagnie che producono alimenti? Ho avuto una discussione con un produttore di polpette vegetariane, perché ho scritto un articolo nel quale dicevo che contenevano estratti di lieviti, mentre l’etichetta diceva: “100% ingredienti naturali”. Hanno risposto: “ma il glutammato c’è naturalmente in altri alimenti, tipo i pomodori e le alghe”. Cosa risponderebbe lei a questo?
B: Certo, è così, ma vede, tutti questi tipi di glutammato sono legati. Si trovano negli oligo-peptidi e nei poli-peptidi. Sono legati agli amino-acidi. Non sono amino-acidi liberi. Se li si prende in un unico gruppo proteico complesso, li si assorbe nel tratto gastro-intestinale molto lentamente. E nel tratto gastro-intestinale non ci sono amino-acidi liberi se si mangiano i pomodori. Il livello di amino-acidi liberi è zero; è stato tutto assorbito come amino-acidi combinati, e viene scomposto solo nel fegato, quando vengono rilasciati in concentrazioni molto piccole e che l’organismo è in grado di gestire.
Il nostro corpo non è mai stato concepito per avere alte concentrazioni di amino-acidi liberi. Ma quando si idrolizzano tali proteine – o si usano estratti di lievito o enzimi per scomporre le diverse proteine, si rilasciano amino-acidi in un modo che non è più naturale. Quello che si fa è rilasciare artificialmente gli amino-acidi, e quando entrano nel tratto gastro-intestinale vengono assorbiti come amino-acidi liberi: ed è allora che il livello di acido glutammatico nel sangue sale considerevolmente. Come ho detto prima, può diventare 20 volte più alto, in certi casi anche 40 volte. La barriera emato-encefalica non è costruita per gestire così alti livelli di glutammato, perché non succede mai così in modo naturale. Può gestire livelli più bassi, non così alti. Dunque, la risposta tipo “oh, ma è una cosa naturale!” è solo senza senso.

M: Scopro che molti produttori si dichiarano “naturali”, o produttori di “cibi naturali”. Ma non seguono tale filosofia, visto che usano questi ingredienti.
B: Certo, usano tutti questi tipi di ripiego.

M: C’è una domanda di tipo pratico che mi brucia ancora, dopo otto anni: esiste un qualcosa che si possa prendere per bloccare l’assimilazione di glutammato (o MSG), un integratore…?
B: Beh, non necessariamente per bloccarla. Ci sono altri amino-acidi che non possono competere con l’assorbimento dell’acido glutaminico. Quello potrebbe essere un modo per aiutare a ridurre la quantità nella quale il glutammato venga assorbito.

M: Quali potrebbero essere?
B: La leucina, l’isoleucina e la lisina. Potrebbero competere nello stesso sistema di trasporto e questo potrebbe rallentare l’assorbimento. Ci sono un sacco di cose che agiscono come bloccanti dei ricettori del glutammato. Ad esempio, il silicato, la curcumina, il ginko biloba. Queste cose sono note come capaci di bloccare per via diretta i ricettori del glutammato e ridurre l’eccitotossicità. La curcumina è molto potente. Molti flavonoidi riducono le eccitotossine.
Il magnesio è particolarmente importante, perché può bloccare i ricettori del glutammato NMDA. E’ la sua funzione naturale, e riduce notevolmente la tossicità. La vitamina E è un potente inibitore delle eccitotossine, come tutti gli antiossidanti. Hanno scoperto che anche combinazioni di vitamina B bloccano le eccitotossine.

M: Parliamo di ristoranti. Non riesco più a mangiare al ristorante, neanche a quello “naturale”. Loro non sanno di usare glutammato, che è contenuto nelle loro salse o cose del genere.
B: Sono andato a parlare con loro e mi hanno risposto: “Prendiamo gli alimenti da queste grandi casse, e gli ingredienti non sono elencati.” E’ la stessa cosa che succede negli ospedali. Ho parlato ad un dietologo che lavorava in un ospedale, che mi ha detto: “Non siamo in grado di dirlo, il cibo arriva in una cassa, e non ci mettono sopra gli ingredienti scritti… sappiamo solo che è roba di Salisbury o cose simili.”
Loro non lo sanno, così è difficile che se ne escano a dire ai loro clienti: “è roba senza glutammato!”. Cosa intendono, quando dicono: “Noi non ci abbiamo messo niente”. Le loro salse bianche sono particolarmente pregiate, così come i condimenti da insalata, specie quelli cremosi, ma non quelli a base di solo olio.

M: I miscugli di salse hanno sempre glutammato, vero?
B: Sì, ci mettono proteine idrolizzate. Vendono il gusto. E’ per questo che si preferisce un ristorante anziché un altro. Il cibo ha un gusto migliore. Poi la gente va a casa, si sente male e non sa perché.
Una cosa che è stata notata sull’infarto letale è che molte persone che ne vengono colpite, a parte gli atleti, muoiono subito dopo aver mangiato al ristorante. Sospetto che ciò accada perché c’è un magnesio basso. Loro mangiano, il glutammato stimola i ricettori del glutammato del sistema cardio-circolatorio, come nell’ipotalamo, e hanno un immediato infarto letale.
Mi trovavo in una libreria di Oxford, Miss. C’era questo ragazzo lì, e ad un certo punto è caduto ed è morto. Lo abbiamo portato in ospedale e abbiamo cercato di rianimarlo, ma non ci siamo riusciti. Aveva solo ventisei anni, e aveva appena mangiato una enorme piatto di minestra al ristorante. Ho parlato con la gente che si trovava lì, hanno risposto che usavano un sacco di proteine idrolizzate e di glutammato. La gente pranza, inizia con una minestra, assume subito un alto livello di glutammato, e poi cade a terra, stroncata dall’aritmia.

M: Questo potrebbe anche spiegare certe morti infantili, vero?
B: Ma sì. Voglio dire, guardiamo un po’ quanto sono diffusi questi prodotti per bambini alla soia. Le mamme sono pazze a darle ai bambini. C’è tutta una faccenda su questo. Così come sul livello di fluoridi, di manganese e di glutammato presenti in questi prodotti.

M: Da Wal-Mart ho visto bottiglie di acqua addizionate con fluoridi di sodio. E’ acqua fluorizzata.
B: Sì, è proprio per bambini. C’è un’immagine di un bambino su quelle bottiglie.

M: C’è un sito o una newsletter che la gente può visitare?
B: Il mio sito è www.russellblaylockmd.com. Ho anche una newsletter, www.BlaylockReport.com. Ci si deve abbonare, ma puoi anche acquistare singole newsletter, senza abbonarti ad un anno intero. Costano 3.98 dollari ciascuna. Si parla anche di altre cose sulla salute, non solo di glutammato. Cerco di occuparmi di molti argomenti comuni e di portare la gente a contatto con la ricerca e un nuovo modo di pensare. Passo in rassegna tutte le ricerche medico-scientifiche. In genere guardo tutto ciò che la medicina convenzionale può offrire. Tante volte possiede una buona fisiologia e una buona pato-fisiologia, ma poi passa oltre a parlare di farmaci. Io esaminerò tutta la buona pato-fisiologia che c’è e poi tutta la ricerca nutrizionale che può correggere tali problemi.

M: Capisco. C’è una domanda fondamentale: se il glutammato, in tutte le sue versioni, compreso l’aspartame, venisse bandito domani, quali cambiamenti vedremmo nella salute della gente, nei prossimi cinque anni???
B: Credo un calo significativo dell’obesità infantile e delle sindromi metaboliche. Si vedrebbe un calo enorme di un certo tipo di tumori; si vedrebbe un significativo calo di malattie neuro-degenerative, e di tutte quelle malattie che sono ora in continua ascesa. Le malattie neuro-degenerative stanno letteralmente impazzando. Non facciamo che vedere cose che un tempo erano rare. Fa paura. E se si guarda alla letteratura neuro-scientifica, non si trovano spiegazioni. Non si sa perché stanno aumentando così rapidamente, ma succede perché abbiamo una così grande combinazione di sostanze tossiche. Ad esempio, sappiamo che le malattie neuro-degenerative sono collegate al mercurio, alluminio, pesticidi e erbicidi, e il modo nel quale danneggiano il cervello è il meccanismo delle eccitotossine.
Noi siamo tutti esposti a queste sostanze tossiche e quando aggiungiamo nel cibo il glutammato acceleriamo la tossicità. Ecco perché assistiamo all’esplosione di queste malattie neurodegenerative; Alzheimer, autismo, ADD, Parkinson – e tutte queste cose qui stanno aumentando enormemente perché siamo esposti a prodotti con eccitotossine.
Questa è una cosa che nessuno è stato in grado di spiegare. Se guardi la ricerca di una persona uno dirà: “L’Alzheimer è legato all’esposizione al mercurio” e un altro invece dirà: “No, è legato ai pesticidi” e un altro ancora dirà un’altra cosa, ma sono tutte cose che agiscono attraverso lo stesso meccanismo. Tutte queste cose agiscono aumentando l’attività immunitaria del cervello e questo attiva le eccitotossine. Ecco perché tutte queste malattie sembrano essere collegate, perché fanno la stessa cosa al cervello.

M: E l’associazione americana dei diabetici? Dato che l’aspartame provoca obesità, sulla base di un sacco di ricerche che lei ha scoperto, trovo curioso che l’associazione difenda così strenuamente l’aspartame.
B: Io no. Consideri che riceve una cospicua somma di denaro dalle produttrici di aspartame. Hanno trovato la loro bella strada e tutta quella roba e prendono delle cifre spaventose di denaro dalle ditte che producono aspartame, e il denaro parla.
Che stiano tradendo se stessi e scegliendo di credere che l’aspartame non sia tossico (rifiutandosi di esaminare le prove scientifiche) o che si preoccupino solamente del denaro, non lo so, ma se si guarda alla pato-fisiologia del diabete e agli effetti dell’aspartame, non ha assolutamente senso che un diabetico difenda l’aspartame! Specie dal punto di vista neurologico, è ancora peggio.

M: E cosa dire di altri famosi dolcificanti chimici quali il dolcificante Splenda?
B: In realtà non c’è tanta ricerca in quei campi. Ci sono delle ricerche di base, come sullo Splenda, che dimostrano una timo-soppressione. Se emergesse anche in altre ricerche, sarebbe un dato più sostanziale.
Se si sopprime la funzionalità della ghiandola timica nel bambino, questo colpirà la sua futura attività immunologica. Si può aumentare qualsiasi cosa nell’apparato auto-immune, per produrre malattie immunitarie, dalle infezioni al cancro. Le implicazioni della soppressione della ghiandola timica sono enormi. Sono state riportati aborti frequente nelle cavie trattate con lo Splenda. Il problema è che noi non abbiamo molti studi ben fatti sullo Splenda che possano confermare queste cose, e non ne stanno facendo.
Il modo migliore per proteggere un prodotto è non testarlo mai, o fare test menzogneri e riportarli su un giornale amico. E’ quello che hanno fatto con certi vaccini. Hanno fatto centinaia di pseudo-analisi e le hanno diffuse a destra e a manca, che dichiaravano che non c’era niente. Si può metter su uno studio che dimostri qualsiasi cosa tu voglia. In particolare, lo puoi definire in modo tale da dare risultati negativi, è la cosa più facile.

M: Abbiamo avuto rappresentanti del ministero della Sanità che sostenevano che il mercurio era sicuro e abbiamo avuto grandi affaristi dirci che sia il glutammato che l’aspartame sono sicuri. Sembra che qualsiasi veleno che mettono nel cibo o nelle medicine sia “sicuro”.
B: L’abbiamo fatto anche col piombo. Quando si misero per la prima volta il problema della sicurezza del piombo i livelli definiti “sicuri” erano incredibilmente alti, e dopo ben 10 anni abbiamo scoperto che il piombo è tossico a 10 microgrammi/L. Negli anni sessanta si combatteva per la stessa questione. I difensori della benzina al piombo dicevano che il piombo non era tossico, se non a dosaggi estremamente alti. Poi la letteratura neuro-scientifica li contraddisse, ma nessuno volle ascoltarla. Alla fine il peso dell’evidenza era talmente soverchiante da scoprire che anche piccole quantità di piombo erano tossiche e si accumulavano nel cervello.
Stessa cosa col mercurio. Il mercurio è anche più velenoso del piombo. C’era un bambino che assumeva 150 volte la quantità di mercurio definita sicura dal ministero dell’ambiente. Un centinaio di volte più dei limiti di sicurezza definiti dalla FDA. C’è un bambino piccolo che sta assumendo una dose di mercurio 150 volte più alta di quella che l’EPA definisce sicura per un adulto.

M: Quali sono i punti cruciali per i nostri lettori? Cosa pensa sia importante che loro debbano ricordare per proteggersi?
B: Bisogna evitare tutte queste cose. L’aspartame non è un alimento necessario, e neanche il glutammato. E’ del tutto evidente. Per evitare l’obesità, la sindrome metabolica, le malattie degenerative e il cancro, se non si vuole che il cancro aumenti, bisogna stare lontani da tutte queste cose.
Danneggiano le donne incinte, i feti e i neonati. Possono produrre nel cervello cambiamenti irreversibili, a seconda di quando se ne interrompe il consumo.
Abbiamo scoperto che riprogrammano il cervello, in particolare l’ipotalamo, e questo non funziona più normalmente. Questi bambini resteranno anormali per il resto della loro vita, in termini di funzionalità fisiologica.

M: Speriamo che l’evidenza scientifica sovrasti ogni cosa, e che i governanti un giorno vi ascoltino.
B: La pressione esercitata sui ricercatori è enorme. Il dottor Trocho si è affermato con il suo studio sui danni sul DNA provocati dall’aspartame. Poi la sua carriera è stata stroncata dai produttori di aspartame. Ha detto che non avrebbe mai più fatto ricerche sull’aspartame. Ebbene, un certo numero di ricercatori ha fatto la stessa cosa. Una volta pubblicati i loro risultati, queste compagnie sono piombate loro addosso con tutto il loro peso. La NutraSweet avrebbe sostenuto con milioni di dollari la ricerca universitaria e minacciò di cessare le donazioni se qualcuno non fosse stato messo a tacere.

M: C’è una sonora censura scientifica in atto.
B: C’è quella sonora, e quella che si limita a farsi capire. La NutraSweet dona svariati milioni di dollari alle vostre università. Il direttore di quel laboratorio, o il preside di quella università farebbero semplicemente capire in silenzio che vedrebbero quel tipo di ricerche negative come la fine di tutto.
L’editore biochimico del Chemical Abstract Service, il dottor Yiamounuyiannis, si affermò col fluoro. Lo hanno licenziato perché si rifiutava di soprassedere sulla tossicità del fluoro e avevano appena ricevuta una donazione enorme dalla Colgate-Palmolive. Il suo supervisore disse: “Perderemo la donazione se non ti calmi col fluoro”. Lui non lo fece. Venne licenziato. I ricercatori questo lo sanno.

M: Voglio complimentarmi con lei per la sua volontà di dire la verità su tutte queste cose. Penso che stia rendendo un grande servizio alla salute pubblica.
B: E’ lei l’unico che lo sta facendo, perché lo sta mettendo per iscritto. Senza di lei io starei seduto in una stanza a fissare i muri. E’ gente come lei che divulga le cose e fa sì che la gente venga informata su come vanno le cose nel mondo.

M: Non sarei sorpreso se cercassero di far passare una legge per bandire l’informazione sulla salute in internet.
B: Stanno cercando di farlo. Hanno fatto passare una legge, una volta, in vari Stati, secondo la quale nessuno tranne un dietologo può parlare di nutrizione.
Diversi Stati hanno fatto passare questa legge. Questo significa che un biochimico laureato non può parlare di salute. Era ridicolo! Sono sicuro che un giorno ci sarà una legge per internet che dirà che c’è troppo materiale “pericoloso” sull’argomento salute, e che ci sarà bisogno di “regolamentarlo”.

M: La ringrazio infinitamente per avermi dedicato il suo tempo.
B: Grazie a lei. Apprezzo l’opportunità che lei mi ha dato.

Traduzione: www.identiavvelenati.com
NewsTarget Network ©2004,2005 All Rights Reserved
___________________________________________________________________________


La Cancer Society Canadese annuncia un programma nazionale di prevenzione oncologica con l'uso di vitamina D
11 giugno 2007 di Mike Adams Link alla pagina originale
Traduzione per www.disinformazione.it di Stefano Pravato

Il Canada ha fatto quello che gli USA si sono rifiutati di fare: proteggere la salute dei cittadini con un programma nazionale che incoraggi l'integrazione di vitamina D. Mentre le associazioni per il cancro americane come l'American Cancer Society rifiutano con ostinazione di riconoscere i benefici dell'integrazione di questa vitamina nella prevenzione oncologica, la Canadian Cancer Society sta lanciando un programma per assicurare che ogni cittadino Canadese assuma un livello di vitamina D sufficiente a prevenire la maggior parte dei cancri, incluso quello al seno.
Gli USA, invece, non hanno interesse a prevenire il cancro... anche quando una semplice sostanza, virtualmente libera, come la vitamina D potrebbe abbattere i tassi nazionali di cancro per più del 75 percento.
La nuova ricerca pubblicata questo mese mostra che l'integrazione di vitamina D, in misura adeguata, produce uno stupefacente 77 per cento di riduzione di tutti i cancri delle donne, rendendola, da sola, la medicina più efficace nella prevenzione del cancro che sia mai stata scoperta dalla scienza medica moderna. Invece la American Cancer Society, sembra immobilizzata nel dogma nutrizionale degli anni '50 e continua a proclamare che solo i farmaci, le radiazioni e la chirurgia possono curare il cancro, e che gli integratori dietetici non hanno nessun ruolo nella prevenzione oncologica. Si tratta di una visuale talmente poco aggiornata da appartenere più al museo della medicina, che non all'agenda di una nazione progredita. (Affermare che la vitamina D non sia utile nella prevenzione oncologica è altrettanto antiquato dell'affermazione che la Terra sia piatta.)

La politica per il cancro: Teniamoli ammalati!
Come al solito, la rinuncia dell'America alle migliori medicine naturali anti-cancro al mondo non ha niente a che vedere con la scienza, ma riguarda piuttosto la politica e i profitti. Se la vitamina D fosse un farmaco per chemioterapia oncologica prodotto dalla Pfizer, l'American Cancer Society la starebbe probabilmente spingendo come il nuovo farmaco "miracoloso" e insisterebbe perchè chiunque ne facesse uso. Ma trattandosi di un nutriente che non può essere brevettato, e che potete produrre liberamente esponendo la pelle alla luce solare, l'intera industria del cancro americana ora, risibilmente, pretende che l'integrazione di vitamina D non offra benefici di sorta.

Ogni giorno che passa senza che l'American Cancer Society, l'AMA, la FDA e le altre associazioni di medicina convenzionale accettino di riconoscere i benefici dell'integrazione di vitamina D nella prevenzione del cancro, queste perdono ulteriormente credibilità e fanno un ulteriore passo verso l'irrilevanza e l'umiliazione globale. E' difficile immaginare come chiunque appartenente alla medicina convenzionale possa prendere la parola in una discussione sulla salute e dire, in maniera seria, che stanno facendo tutto quello che possono per combattere il cancro quando in realtà stanno ostinatamente ignorando una terapia preventiva che funziona davvero: la Vitamina D. E' semplice, sicura e praticamente gratis, e non ha controindicazioni, non comporta il pagamento di royalties per i brevetti ed è da subito disponibile per chiunque.

Se c'è mai stata una strategia di prevenzione oncologica rimasta arretrata, allora è questa! Le persone dell'industria del cancro, se avessero un minimo di decenza, dovrebbero balzare dalle loro sedie, rincorrersi l'un l'altro in fretta e furia verso il palco delle conferenze stampa per annunciare il loro sostegno alla vitamina D. E invece, cosa sentiamo negli Stati Uniti? Niente, apatia completa. E' come se in qualche misura queste persone credessero che una vitamina prodotta dallo stesso corpo umano non ricoprisse alcun ruolo nell'alimentazione umana. La profondità della cieca ignoranza qui in azione è strabiliante. Qualcuno dovrebbe veramente eseguire uno studio psicologico sulle persone dell'industria del cancro per scovare come mai le loro menti funzionino così. Dovrebbe intitolarsi, " La Demenza delle Folle e l'illusione delle Cure Oncologiche nella Medicina Occidentale."

Non sostenere la vitamina D significa perdere l'opportunità di prevenzione oncologica di tutta una vita. Immaginate: per ogni 100 donne che svilupperanno cancro al seno, più di 75 potrebbero evitare del tutto il cancro mediante l'uso della vitamina D. Si tratta di 75 donne su 100 che potrebbero vedersi restituita la salute (e la vita) attraverso una sostanza nutritiva che è praticamente gratis. (Aggiungiamo tè verde e alcune erbe curative, e questa cifra potrebbe balzare quasi al 90 percento.) Perché qualcuno nell'industria del cancro non vorrebbe salvare il 75% di queste donne dal cancro al seno?

Vi darò io la risposta, anche se non vi piacerà. La ragione è che l'industria del cancro dipende al 100 percento dalle donne diagnosticate di cancro e trattate con protocolli oncologici altamente profittevoli quali la chemioterapia, l'irraggiamento e la chirurgia. Prevenire il cancro nel 75 percento (o più) delle donne svuoterebbe tre quarti delle entrate dell'industria del cancro. Restringerebbe l'industria, ridurrebbe gli stanziamenti, e porterebbe a un esodo in massa dai lavori collegati al cancro. Ci sarebbe carestia di donazioni e le organizzazioni no-profit anti-cancro (che prosperano se c'è il cancro) avrebbero grosse perdite. Questo è il vero motivo per cui non sosterranno una prevenzione oncologica che funzioni davvero. Prevenire il cancro, banalmente, non rientra negli interessi dell'industria del cancro. La prevenzione efficace mina gli affari.

Quando l'America mostrerà interesse verso la prevenzione oncologica?
Il Canada, e non è una sorpresa, è un po’ più rapido nel cominciare a sfruttare gli enormi benefici della vitamina D nella prevenzione del cancro. "Stiamo monitorando le sperimentazioni e crediamo che ci sia un ruolo reale della vitamina D nel ridurre il nostro rischio di cancro e per ora ci sono rarissimi effetti collaterali," ha detto Heather Logan della Cancer Society in un servizio della CTV News. Per la verità, effetti collaterali ce ne sono: minor rischio di diabete, di obesità, di depressione, di disordini mentali e di tutti i tipi di cancro. La Vitamina D è la medicina miracolosa che l'industria del cancro afferma di star cercando quando vi chiede donazioni in quegli eventi "in corsa per la cura ". Ma la cura è già lì, ed è disponibile liberamente.

Per quanto riguarda l'industria del cancro, il Canada è la prima nazione occidentale ad alzarsi e dire, "Il Re è nudo!" Vi lascio immaginare quanto tempo ci vorrà prima che l'America arrivi a dismettere il sostegno all'industria del cancro a spese di centinaia di migliaia di vite ogni anno e, invece, cominci a comportarsi seriamente in materia di prevenzione oncologica. Quanti Americani devono morire prima che l'industria del cancro USA, guidata in maniera criminale, sia obbligata a lasciare la sua ferrea presa sui cittadini americani e riconoscere infine che possiamo abbattere i tassi nazionali di cancro quasi dell'80% proprio adesso raccomandando alle persone di prendere più sole e vitamina D?

Le Corporations e i governi, ovviamente, considerano le vite sacrificabili. Incoraggiare la malattia e il cancro: ecco la grande priorità per coloro che profittano da questi mali. E se qualche centinaio di migliaia di cittadini devono morire per raggiungere gli obbiettivi trimestrali della corporation, che così sia. I cittadini sono sacrificabili. Le vite costano poco. Talmente poco, in effetti, che la maggior parte delle persone che oggi vivono in America non fanno niente per proteggersi dal cancro. Suppongo che qualche corporation si dica: Ehi, se le persone sono disposte a procurarsi il cancro con quello che mangiano, con le sigarette, con i cosmetici tossici e con l'esposizione ai veleni chimici, perché dovremmo impedirglielo?

Screening e terapia = Reclutamento e presa di profitto
Più cancro c'è, più ricche diventano le compagnie farmaceutiche e i costruttori di dispositivi radiologici. Più cancro vuol dire maggior profitto, e più profitto vuol dire maggiore influenza a Washington. E ciò spiega perché nessuno a Washington sembra esprimere il minimo interesse nella reale prevenzione oncologica in questo paese. (Indurre i legislatori ad approvare una risoluzione per la prevenzione oncologica è quasi altrettanto inutile di cercare di indurli a ripianare il debito nazionale e il budget federale.)

Nell'industria del cancro l'attenzione è interamente rivolta allo "screening" e alla "terapia." Tali termini potrebbero essere tradotti con più accuratezza in "reclutamento" and "presa di profitto." Lo screening è semplicemente un modo di reclutare pazienti all'interno di una catena di montaggio ad alto profitto di terapie oncologiche che non offrono né cure né prevenzione, ma solo il "management" della malattia condotto in maniera da estrarre i massimi profitti dal paziente senza tuttavia eliminare la sua malattia. Si tratta di un imbroglio piuttosto ben congegnato, e spiega perchè lo screening sia così spesso offerto gratis: è analogo allo spacciatore di crack che ti offre un tiro gratis, ma solo uno. Dopo sei agganciato, e devi pagare.

L'industria del cancro cerca di propagandare questo "reclutamento e presa di profitto " mediante menzogne quali, "La diagnosi precoce salva la vita." Ah, sul serio? Per la verità, la diagnosi precoce genera maggiori profitti, in quanto 9 delle 10 "diagnosi precoci" positive sono, in effetti, del tutto sbagliate. La tecnologia di diagnosi del cancro è oggi così incredibilmente progredita che riesce a trovare i cancri anche dove non ce ne sono! (E anche in quel caso il paziente è spinto a sottoporsi a chemioterapia "nel caso che.")

La prevenzione è l'unica soluzione
L'unica via d'uscita da questa pazzia oncologica passa attraverso la prevenzione. Ecco cosa pensa il dr. Cedric Garland, professore all'Università di California, San Diego, Department of Family and Preventive Medicine and Moores Cancer Center a proposito della decisione Canadese, "Penso sia un passo storico ed importante nella giusta direzione. Reputo che porterà leadership nel mondo... in quanto il Canada sarà la prima nazione del mondo ad adottare questo tipo di indicazione sanitaria... Nel tempo, questa scoperta ha il potenziale per eliminare annualmente un quarto di milione di casi di cancro in Nord America e circa 100.000 morti di cancro, sempre all'anno."

Gli Stati Uniti, ovviamente, saranno probabilmente l'ultima nazione moderna ad ammettere con riluttanza che il cancro possa essere prevenuto con la vitamina D. Ciò succede perché gli Stati Uniti costituiscono una "fonte primaria di profitto" per l'industria della malattia che divora vittime di cancro e, di fatto, incoraggia il cancro scoraggiando attivamente la prevenzione. Per saperne di più, cliccate qui per leggere il mio precedente articolo sull'industria del cancro e la vitamina D.

Il governo degli Usa non ha interesse a proteggere i suoi cittadini dalla malattia. Peggio ancora, il governo in realtà cospira con le compagnie farmaceutiche e i gruppi no-profit per mantenere il pubblico americano in uno stato di malattia cronica con carenze alimentari, esposizione a elementi chimici tossici ed effetti collaterali delle medicine. E sta funzionando! Gli Stati Uniti sono la nazione più ammalata del mondo, esibendo i più alti tassi di malattie degenerative (cancro, diabete, malattie vascolari, depressione e obesità, spesso combinate) di qualsiasi altra nazione. Come ciliegina - prendetevi anche questo - paghiamo i costi sanitari più alti al mondo!

Tutti quei soldi apparentemente non stanno facendo niente di buono. Nel frattempo, terapie gratis per il cancro sono disponibili proprio adesso sotto forma di luce solare naturale. I metodi di prevenzione a basso costo sono ben documentati e comprendono integrazioni alimentari con vitamina D. Sappiamo come si deve prevenire il cancro, è solo che i politici corrotti e gli sporchi responsabili delle no-profit di questo paese non permetteranno per niente che si faccia prevenzione per la malattia. Ci sono troppi soldi da fare con le terapie per il cancro, e non c'è invece il minimo incentivo per istruire la gente su come prevenire il cancro ed evitare di divenire pazienti di cancro.
www.disinformazione.it
Vaccinazione anti-HPV - Il caso Gardasil: necessità o interesse ?

Il New York Times ha dedicato un articolo al caso Gardasil, il vaccino antipapillomavirus che dovrebbe essere somministrato alle adolescenti con l’obiettivo di prevenire le infezioni da virus HPV, alcune delle quali sarebbero associate a sviluppo di tumore della cervice uterina.

La società produttrice di Gardasil, Merck & Co, sostiene la tesi che è necessario effettuare il più rapidamente possibile la vaccinazione per debellare la malattia.

Le associazioni dei consumatori sostengono che la vaccinazione non è necessaria, perché l’incidenza di carcinoma alla cervice è bassa. Negli USA, su una popolazione superiore ai 250 milioni di abitanti, i nuovi casi di tumore alla cervice sarebbero 9.710 e 3.700 le donne che muoiono, ogni anno ( dati FDA ).

In Italia, ogni anno, si contano 3.500 nuovi casi di carcinoma con circa 1.000 morti ( dati ISS ).

L’obiettivo che si prefigge Merck è quello di indurre i legislatori a rendere obbligatoria la vaccinazione, in modo da vendere quantità più elevate di vaccino.
La mancata obbligatorietà avrebbe come conseguenza un numero decisamente più basso di vaccinazioni e minori guadagni.
Per raggiungere il proprio scopo, Merck & Co sta esercitando una forte azione di lobby.
Merck ha finanziatoin modo particolare l’associazione Women in Government, che raccoglie le donne legislatrici in modo bipartisan.
Negli ultimi 2 anni, Women Government ha tenuto cene e conferenze per tutti gli Stati Uniti promuovendo la lotta contro il tumore della cervice uterina.

Contro la vaccinazione anti-HPV, si sono schierati gli attivisti contrari all’impiego del vaccino, gruppi religiosi e associazioni dei consumatori.
Gli attivisti anti-vaccino sostengono che la sicurezza del vaccino nel lungo periodo non è stata dimostrata, così come non è noto per quanto tempo il vaccino conferisce immunità contro i tipi virali per i quali il vaccino è stato realizzato.
I gruppi religiosi temono che, essendo l’infezione da HPV una malattia sessualmente trasmessa, l’uso del vaccino possa favorire l’attività sessuale delle ragazze.
La protesta dell’associazione dei consumatori è rivolta soprattutto sull’obbligatorietà della vaccinazione.

Un altro argomento di discussione è il costo del vaccino Gardasil che negli Stati Uniti, costa 360 dollari per 3 iniezioni.

Secondo gli analisti, il mercato dell’infezione da HPV potrebbe produrre ricavi per 5 miliardi di dollari/anno, e Merck è in pole position.
Gli enormi interessi economici che stanno alla base della vaccinazione anti-HPV potrebbero spiegare il pressing di Merck sui politici per l’obbligatorietà della vaccinazione.

Sulla propensione di alcuni politici a rendere obbligatoria la vaccinazione anti-HPV, alcune persone ritengono che la concessione dell’obbligatorietà sarebbe un modo per risarcire Merck dalla perdita del Vioxx, il farmaco antinfiammatorio ritirato nel 2004 perché causa di gravi eventi avversi cardiovascolari.

Il vaccino, per esercitare la propria attività protettiva, deve essere somministrato a ragazze che non hanno avuto rapporti sessuali.
L’infezione da HPV è molto frequente nella popolazione con una stima di oltre il 75% delle donne sessualmente attive infettate dal virus HPV nel corso della vita.
La storia naturale dell’infezione è condizionata dall’equilibrio che si instaura tra ospite e virus HPV con tre possibili evoluzioni: regressione, persistenza e progressione.
La maggior parte delle infezioni da papillomavirus ( 70-90% ) è transitoria.
La persistenza dell’infezione virale è una condizione per l’evoluzione verso il tumore.
L’insorgenza del tumore è anche favorita dal particolare tipo di virus HPV ( i tipi 16 e 18 sono oncogenici ), dall’alto numero di partner sessuali, dal fumo di sigaretta e dalla coinfezione con altre malattie infettive sessualmente trasmesse.
Di norma, il tempo che intercorre tra l’infezione da HPV e lo sviluppo di lesioni precancerose è di 5 anni, mentre lo sviluppo del tumore può richiedere decenni.
Il Pap-test è in grado di individuare le lesioni e di prevenire il tumore. ( Xagena2007 )

Fonte:
1) The New York Times, 2007
2) EpiCentro ISS, 2007
Farma2007 Inf2007 Gyne2007
www.xagena.it