cosa sono i massaggi olistici
 
PERCHE' LA SCELTA DEL NOME KUNDALINI

Kundalini è un vecchio termine e un'antica legge. Essa dice che in ogni essere umano giace il serpente o il drago che dorme. E' l'energia della vita, detta del drago o del serpente, e giace arrotolata alla base della spina dorsale. Gli antichi insegnamenti dicono anche che quando il serpente viene destato accadono cose davvero straordinarie. Questa energia non è la stessa che è responsabile dell'energia che esce dal primo, dal secondo e dal terzo sigillo. Questa energia è un grande pacchetto di quanti. Essa è riservata per qualcosa di molto speciale, qualcosa che è nascosto e riservato per la evoluzione umana.

Ma cos'è esattamente la kundalini? La kundalini è la base della colonna vertebrale eterica. E' la corrispondente eterica di quello che noi chiamiamo coccige. In quel punto eterico risiede il primo chakra, cioè la connessione tra il corpo eterico della forma umana ed il corpo eterico della Terra.

E' tramite la kundalini che noi ci radichiamo con la Terra, ed è da lì che sale il fuoco eterico che poi si diffonde in tutto il corpo eterico della forma umana e che gli permette di bruciare tutte le forme-pensiero e le relative cariche emotive che ostacolano l'ascensione.

Tale fuoco eterico sale dal primo chakra (kundalini) proprio perché proviene dall'Aurora, il sole al centro della Terra. Vedete quindi come rimanere radicati con la Terra sia un grande supporto per l'ascensione degli esseri umani, in quanto la Terra solo allora può supportarci donandoci il suo fuoco eterico che ci permette di ascendere.

Il rapporto tra la Terra e gli esseri che la popolano è un rapporto di dare e avere bilanciato. La Terra ci supporta con il suo fuoco eterico, e noi la supportiamo ascendendo ed elevando sempre più le nostre vibrazioni e di conseguenza anche le vibrazioni di ciò che è connesso con noi e quindi anche della Terra, se siamo ben radicati con essa.

La scelta dei colori nel centro benessere ha un perché, non a caso ogni stanza ha un suo colore.

Il corridoio
Tonalità del colore blu (colore freddo).
Entrando nel nostro centro benessere, dona una sensazione di tranquillità oltre che un senso di sicurezza: il contrasto tra il muro e il pavimento è lo stesso che ritroviamo tra il nostro cielo e la terra in cui affondano le nostre radici.
Il blu rallenta l’attività cardiaca e induce alla calma e alla tranquillità.

Stanza diagnostica
Colore giallo sole (colore caldo).
Colore stimolante, ottimo coadiuvante per il sistema nervoso, stimola l’attività cerebrale, ottimo negli stati depressivi, dona un senso di gioia, di spensieratezza e di allegria.

Stanza massaggi
Colore arancione (colore caldo).
L’arancione dona una sensazione di calore, tranquillità e rilassamento, coadiuva l’attività respiratoria.
L’arancione è una combinazione di energia fisica e mentale, induce un senso di benessere generale di gioia e di vivere.

Bagno
Colore rosa.
Porta il rilassamento finale, influisce più sulla mente che sul corpo, agisce in maniera spiccata sul sistema nervoso rilassandolo.
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IL MASSAGGIO OLISTICO E NON ESTETICO

Il massaggio è l’arte più antica creata dall’uomo e, già alcuni millenni prima di Cristo, alcune grandi civiltà avevano elaborato forme di massaggio curativo.
In quale modo l’idea del massaggio sia nata nella mente dell’uomo è intuitivo, basti pensare al riflesso incondizionato di frizionarsi una parte dolente allo scopo di apportare sollievo. La mano dell’uomo è terapeutica: è capace di portare vita nuova nei tessuti, di sostituire il dolore con il piacere, di ristabilire un equilibrio turbato. Il massaggio tocca contemporaneamente sia il livello fisico che quello emozionale e psicologico. Al termine di una seduta di massaggio, tutte le componenti di una persona tendono all’equilibrio: il corpo è rinvigorito e tonificato, la mente è calma, la persona è più in contatto con le proprie emozioni. Quando il fisico è in ordine anche la psiche lo è e viceversa.
Il corpo parla da sé. Il modo di tenere le spalle, l’irrigidimento del collo, la contrazione della mascella possono rivelare molto del carattere di una persona; d’altronde, le tensioni quotidiane a cui si è sottoposti si somatizzano nei tessuti profondi riducendone la risposta vitale. Il massaggio ha lo scopo di alleggerire le difese dell’Io profondo, di sciogliere le tensioni e consentire il fluire delle emozioni e dell’energia vitale.
Per fare un buon massaggio, è necessario avere una conoscenza adeguata di alcune nozioni di anatomia relative alla zona da massaggiare. Conoscendo la struttura del nostro corpo, è più facile capire la natura del problema o del dolore e agire di conseguenza. Esaminiamo, con brevi nozioni anatomiche, una delle zone in cui, in modo particolare, le tensioni psico-fisiche provocano maggiori problemi e cioè la zona COLLO-TESTA-VISO.
La struttura ossea del collo è costituita dalla regione cervicale della colonna vertebrale, formata da sette vertebre che hanno il compito di consentire la rotazione della testa. La prima vertebra cervicale, detta atlante, unendosi all’osso occipitale del cranio, permette alla testa di muoversi avanti e indietro. L’atlante si articola anche alla seconda vertebra cervicale consentendo la rotazione e l’inclinazione della testa. Queste due articolazioni permettono l’ampia mobilità della testa, principale recettore di stimoli del nostro corpo.
Il cranio è l’insieme delle ossa che formano la testa e la sua funzione principale è quella di proteggere l’encefalo. Le ossa sono prevalentemente piatte e unite tra loro da articolazioni immobili (suture) tranne l’articolazione fra la mandibola e l’osso splenocranico che permette la masticazione.



La testa è formata da 29 ossa di cui 8 formano la scatola cranica che contiene e protegge il cervello (osso occipitale, ossa temporali, ossa parietali e ossa frontali che chiudono rispettivamente la scatola cranica posteriormente, lateralmente, centralmente e anteriormente). Altre 14 ossa formano il viso che protegge gli organi di senso, importantissimi nell’interazione con l’ambiente esterno (osso nasale, osso lacrimale, osso zigomatico, mascella, mandibola).
La muscolatura del cranio è divisa in due gruppi: i muscoli che hanno origine da spalle, collo, petto e si inseriscono sulle ossa del cranio (muscoli estrinseci), servono per la mobilità della testa sul tronco (fascia cervicale, muscolo sternocleidomastoideo, muscolo trapezio, muscolo lungo della testa, muscolo lungo del collo); i muscoli che nascono all’interno della testa (muscoli intrinseci). Sono muscoli necessari per la masticazione e muscoli pellicciai che servono per la copertura del viso e per la mimica facciale. Permettono di dare al viso un’espressione dando vita ad un linguaggio non verbale universale (muscolo zigomatico, corrugatore delle sopracciglia, muscolo nasale, muscoli della bocca, muscolo del mento, muscolo occipitofrontale).
I muscoli sono soggetti a spasmi, ossia una contrazione muscolare continua in cui alcune o tutte le fibre di un muscolo si contraggono al massimo. Lo spasmo può essere causato anche da una tensione emotiva che si protrae per lungo tempo e che, a lungo andare, dà origine a posture scorrette, dolori cronici al collo e alla testa, distorsioni. Lo spasmo si percepisce sotto le mani di chi massaggia come una massa dura e consistente. In particolare, nella zona che stiamo esaminando, lo spasmo può partire dal trapezio: è facile accorgersene seguendo la direzione delle fibre muscolari con il polpastrello del pollice. Se la persona è tesa e rigida per essere stata in tensione a lungo, riceverà benessere e lo stato di tensione alleviato con un massaggio regolare e programmato in più sedute. Devono essere massaggiati tutti i muscoli interessati allo spasmo e in tutta la loro estensione, nella direzione delle fibre muscolari.
La testa e il collo sono attraversati da 12 paia di nervi cranici che partono dall’encefalo e trasmettono stimoli specifici (nervi gustativo, acustico, olfattivo, visivo) e da 8 paia di nervi cervicali, provenienti dal midollo spinale, come i nervi motori dei muscoli mimici.
Il sistema circolatorio trasporta sangue in tutto il corpo portando ossigeno e altre sostanze nutritive, attraverso le arterie, verso i vasi più piccoli, mentre l’eliminazione delle sostanze scartate prosegue dalle vene fino al cuore. La testa è irrorata di sangue portato dalle carotidi, grandi arterie che si diramano dall’aorta, mentre il ritorno del sangue al cuore avviene attraverso le vene giugulari. Dalle carotidi si ramificano anche le altre arterie che portano il sangue al collo, alle meningi, alla lingua e a tutti gli organi di senso.
Il massaggio favorisce la circolazione venosa, contribuisce all’eliminazione delle sostanze di scarto, aumenta la quantità di ossigeno dei tessuti.
Il sistema linfatico aiuta a mantenere l’equilibrio dei liquidi nei tessuti e nel sangue, aiuta il sistema immunitario, elimina i batteri e i residui cellulari. Esso drena i muscoli del volto e le zone delle labbra, naso e palpebre. Sono presenti piccoli linfonodi detti della guancia, altri sono presenti in gruppo lungo il decorso dei principali vasi sanguigni (linfonodi occipitali, mastoidei, parotidei, cervicali superiori e anteriori).
Il massaggio stimola la corrente linfatica e contribuisce all’eliminazione delle scorie.
Prima di effettuare il massaggio, occorre una preparazione psicologica. Il massaggiatore deve scaricarsi dalle proprie ansie con esercizi di rilassamento, deve ricaricarsi prima di ogni massaggio in modo da trasmettere alla persona la propria energia positiva.
Occorre, poi, preparare la stanza che deve essere calda e accogliente come un abbraccio, con luci cromatiche soffuse adeguatamente, aromi e musica in sottofondo: poiché stiamo esaminando un massaggio rilassante, le luci saranno di colore verde o blu o giallo, la musica di genere lento, rilassante e antistress. La persona dovrà sentire un senso di benessere psichico già entrando nella stanza, come se passasse in una diversa dimensione.
Prima di passare al massaggio, occorre fare un’anamnesi il più possibile accurata della persona, raccogliere cioè tutti quei dati che riguardano le sue abitudini, lo stile di vita che conduce, eventuali traumi o interventi subiti, farmaci assunti e capire, inoltre, attraverso un’analisi posturologica, le problematiche fisiche esistenti.
Il massaggio di cui ci stiamo occupando è indicato per dolori e irrigidimenti dovuti a tensione nervosa, posture scorrette, cefalee muscolo tensive, stati di stress. Da non praticare assolutamente nelle persone depresse che hanno, invece, bisogno, di essere adeguatamente stimolate.
Una cattiva posizione guidando o, più comunemente, stando seduti alla scrivania per lavorare o studiare, porta ad un irrigidimento e alla tensione dei muscoli di spalle e collo. Uno stile di vita sedentario e lo scarso esercizio fisico peggiorano il tutto. Le spalle, soprattutto, rientrano tra le parti del corpo meno curate, dove influiscono anche gli aspetti psicologici come ansie e frustrazioni. Il massaggio si rivela dunque essenziale per sciogliere queste tensioni e trasmettere serenità.
Viso e testa sono il nostro biglietto da visita e spesso diventano anche la parte del corpo che meglio evidenzia stress e stanchezza. Occhi e bocca, in caso di ansie e dolori, tendono ad assorbirne i difetti contraendosi e favorendo un prematuro invecchiamento del viso con presenza di rughe, pelle grigiastra e poco tonica. Il massaggio può restituire sensazioni di leggerezza e serenità, ridonando al viso un colorito sano e lucente. Sul cuoio capelluto il massaggio rilassa totalmente, eliminando il più delle volte mal di testa e ansie.

Per ottenere un buon massaggio, la persona deve posizionarsi nella maniera più comoda, mentre il massaggiatore deve scegliere la posizione più ergonomica, in modo da dare il massimo con il minimo sforzo. Il massaggio del collo è preferibile farlo su una sedia da massaggio, testa e viso anche supini sul lettino.
Utile è l’utilizzo delle essenze aromatiche, diluite in oli o creme, previo test cutaneo con applicazione di poche gocce sulla pelle. Il massaggio rilassa i muscoli bloccati e, man mano che la pelle risponde al massaggio, essendo ricca di particelle sensoriali che comunicano le sensazioni ricevute al cervello, le terminazioni nervose trasmettono le sensazioni anche a tutti gli altri organi, alle ghiandole, ai nervi e all’apparato circolatorio. Nel nostro caso saranno usati oli calmanti per la tensione nervosa come il basilico, la camomilla, il bergamotto; in caso di cefalea muscolo tensiva sono utili l’eucalipto e la menta.
In assenza di problemi quali stati febbrili, infezioni, infiammazioni, tumori, eruzioni cutanee, cicatrici recenti, esiti di interventi recenti, pressione alta, problemi cardiaci, possiamo procedere al massaggio in questione.
Il primo contatto deve avvenire con mano leggera, ma sicura, in modo che la persona possa abbandonarsi con fiducia. Occorre entrare in sintonia con la persona, finchè non si entra in armonia tra il calore del suo corpo e quello delle nostre mani. Utile è armonizzare insieme la respirazione, soprattutto non aver fretta di terminare il massaggio.
Iniziare con uno sfioramento che parte dal trapezio, a palmi tesi e dita unite, fino alle spalle dove ci si può soffermare prima di proseguire verso il collo. Gli sfioramenti iniziali hanno un effetto sedativo ed antalgico. Il movimento dovrà essere effettuato sempre dal basso verso l’alto. Proseguire con delle frizioni che hanno lo scopo di sciogliere le tensioni muscolari della zona in modo da aprire il passaggio dell’energia verso la testa. La frizione favorisce anche gli scambi circolatori e linfatici perché provoca leggera iperemia. Continuando con le frizioni leggere, salire fino alla parte posteriore del collo, ai due lati della colonna vertebrale, facendo attenzione ad evitare i lati del collo, quindi esercitare una pressione adeguata quando si sentono zone dure vicino alle vertebre cervicali. Essendo la zona del collo molto sensibile, in caso di dolori, chiedere alla persona cosa sente e intensificare o alleggerire le pressioni secondo la risposta. Utilizzare i polpastrelli dei pollici e il palmo delle mani e, man mano che si sente il rilassamento della muscolatura, si potrà accentuare la pressione.



Posizionale la persona di lato, con la testa sul nostro petto, tipo abbraccio consolatorio, e fare pressioni profonde, dalla base del collo verso il retro dell’orecchio, seguendone il contorno, fin tra i capelli, sia dal lato destro che dal sinistro. Proseguire allo stesso modo alla base della nuca, fino a sentire le ossa del cranio con i polpastrelli delle dita leggermente flessi. Agendo sulla nuca, si agisce anche sui centri nervosi del tronco cerebrale. Il rilassamento agisce sul ritmo respiratorio e cardiaco e sulla postura della testa. Chiedere alla persona di rilassare la mandibola, tenere gli occhi chiusi, respirare profondamente e non parlare. Prendere con fermezza, ma delicatamente, la testa con entrambe le mani, all’altezza delle orecchie, e stirare progressivamente e al massimo tutto il collo per due-tre volte. Terminare con un leggero sfioramento.
Si possono anche cercare i punti dolenti specifici lungo le vertebre cervicali e massaggiarli con leggere pressioni e un leggero movimento vibratorio con la punta delle dita.
Dopo aver stirato il collo, effettuare delle frizioni circolari, con i polpastrelli dei pollici, nella zona situata sul retro delle orecchie, alternativamente in senso orario e antiorario. Bisogna sentire la pelle che si sposta sull’osso. Massaggiare la testa è indicato per le persone ansiose e nervose. Continuare il massaggio circolare della testa con leggere frizioni dei polpastrelli, spostandosi dal centro della fronte verso le tempie, scendere all’altezza delle orecchie sull’articolazione della mandibola massaggiando con sfioramenti e frizioni circolari profondi, proseguire allo stesso modo con i polpastrelli dal centro della fronte verso la nuca, da un orecchio all’altro e in diagonale dall’occhio sinistro verso la base della nuca a destra e viceversa, come a voler dividere la testa in strisce. Penetrare sempre in fondo nel cuoio capelluto. Effettuare leggere vibrazioni nel cuoio capelluto e leggeri stiramenti dei capelli.
Mettere le mani sulla fronte della persona con il palmo che ricopre la fronte. Effettuare delle pressioni dal centro verso le tempie. Il centro della fronte è il punto del viso in cui si concentrano le tensioni e le preoccupazioni. Con dita unite e mani a coppa, effettuare degli sfioramenti alternati nella regione del mento, non usare forza se la persona è troppo rigida, ma procedere gradualmente. Questo movimento aiuta a distendere la gola e, in caso di massaggio estetico, a riassorbire il doppio mento.
Con il palmo delle mani, effettuare delle pressioni profonde stirando la pelle del viso dal mento verso le orecchie e seguendo circolarmente la zona della mandibola; ciò aiuta a sciogliere la tensione generale del viso. Poiché la pelle delle guance tende a cedere, si può vivacizzare il massaggio con dei leggeri pizzicottamenti sulle guance e sulla fronte e degli impastamenti sul viso e sul mento: lo scopo è stimolare i muscoli facciali e favorire il drenaggio dei tessuti. Si possono effettuare anche sfioramenti profondi usando gli avambracci. Terminare con le mani ben distese sul viso, lasciando che il loro calore distenda i lineamenti.
Prestare cura e attenzione durante il massaggio che deve essere fluido, evitando di interrompere il contatto con le mani. Il massaggio rilassante stimola il benessere generale, la distensione mentale e fisica, l’equilibrio con se stessi e il mondo esterno. A tutto ciò, si uniscono i benefici effetti fisici quali l’eliminazione delle tossine, il miglioramento del tono muscolare e della circolazione sanguigna e linfatica.
Base fondamentale, però, per riuscire ad ottenere il benessere generale è il rapporto di fiducia che si instaura tra noi e la persona. Importantissimo è il primo approccio, la prima sensazione positiva che dovrebbe instaurarsi: l’empatia. In presenza di empatia e di compliance, cioè di un’altra sensazione positiva tra noi e la persona nel dare e ricevere il massaggio, può crearsi quello stato di disponibilità da parte della persona a far tutto ciò che gli consigliamo (l’aderence), facendo sì che ella si abbandoni totalmente nelle nostre mani, ricevendo quei benefici psichici e fisici attraverso un linguaggio antico e difficilmente ingannevole: il TATTO.

Operatrice del benessere
Maria Erriquez
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GLI EFFETTI DEL MASSAGGIO SULLA PSICHE UMANA

Il corpo parla da sé. Il modo di tenere le spalle, l'irrigidimento del collo, la contrazione della mascella possono rivelare molto del carattere di una persona; d'altronde, le tensioni quotidiane a cui si è sottoposti si somatizzano nei tessuti profondi riducendone la risposta vitale. Il massaggio ha lo scopo di alleggerire le difese dell'Io profondo, di sciogliere le tensioni e consentire il fluire delle emozioni e dell'energia vitale.
Gli effetti di un buon massaggio, a livello psicologico, sono di vario genere.
EFFETTO CALMANTE: il massaggio agisce sul sistema nervoso, calmando le personalità tese e tonificando quelle depresse. La frizione manuale ha un chiaro effetto sedativo. La pelle riconosce gli stimoli esterni e, quindi, anche il piacevole contatto della mano durante una seduta di massaggio, attraverso le migliaia di recettori sensoriali che la ricoprono. Essi portano le impressioni di contatto e calore direttamente al cervello attraverso i nervi afferenti, il cervello stimola le ghiandole a produrre endorfine, l'impressione generale è quella di calma, decongestione, attenuazione del dolore.
EFFETTO STIMOLANTE: la mancanza di movimento porta ad una progressiva atrofia dell'apparato muscolare e, di conseguenza, ad una diminuzione della funzionalità e dell'attività delle cellule. Questa inattività porta al ristagno dei liquidi negli spazi intercellulari e, di conseguenza, a fenomeni di edema. Il massaggio ha lo scopo di tenere in movimento i liquidi intercellulari impedendone il ristagno e di evitare la degenerazione fibrosa delle masse muscolari inattive.
EFFETTO DECONGESTIONANTE: il massaggio favorisce il movimento del sangue dall'estremità verso il cuore, favorendo l'accelerazione dei processi di escrezione e, di conseguenza, l'eliminazione delle sostanze tossiche presenti all'interno del nostro corpo.
EFFETTO NEUROTONICO: il contatto delle mani sulla pelle durante il massaggio trasmette sensazioni ripetute all'infinito; le mani, sfiorando e frizionando ripetutamente, stimolano all'infinito ogni corpuscolo tattile. Le sensazioni ricevute affluiscono al sistema nervoso centrale che le elabora, le trasforma, le memorizza, creando una fonte di attività fisica e psichica. Il massaggio è una specie di ricarica per le nostre “batterie nervose” il che spiega perché, dopo una seduta, si prova una sensazione di benessere e vivacità
Concludendo, il massaggio deve essere fluido, le mani non dovranno mai interrompere il contatto. La sensazione sarà di benessere generale, distensione mentale, equilibrio con se stessi.
Fondamentale è il rapporto di fiducia che si instaura tra il massaggiatore e la persona, facendo sì che essa si abbandoni totalmente, ricevendo quei benefici psichici e fisici attraverso un linguaggio naturale ed antico : IL TATTO.
EMOTIVITA’, ANSIA E/O DEPRESSIONE.

A differenza delle normali malattie mediche, i disturbi psicologici sono incurabili rispetto ai sintomi, nel senso che nelle malattie mediche generali riconoscendo i sintomi si riconoscono spesso anche le cause, quindi diagnosticare per mezzo dei sintomi è corretto ai fini della cura. Nei disturbi psichici per mezzo dei sintomi non si riconoscono le cause, quindi la diagnosi sintomatica è da sola inefficace ai fini della cura.
Di conseguenza la classificazione e l'etichettatura diagnostica per mezzo dei sintomi, se utilizzata da sola, rischia di scimmiottare, in psichiatria, la procedura medica generale, commettendo un errore clinico non indifferente.
Nei disturbi psichici si deve diagnosticare ben oltre i sintomi, non una malattia che spesso non c'è, ma una persona che sempre c'è con tutto il carico della sua storia di vita ed è infine la persona che va curata, nel senso che va aiutata a ridecidere e a indirizzarsi verso nuove scelte, Dal punto di vista clinico il riconoscimento del tipo di depressione è fondamentale per l'elaborazione della prognosi e per la corretta gestione terapeutica del paziente. Una condizione di scoraggiamento, o demoralizzazione in cui prevalgono vissuti di tristezza e di rabbia per Io stato di salute, per non sentirsi in forma, è strettamene collegata ai disturbi d'ansia. In questi casi il soggetto conserva l'interesse per l'ambiente circostante, per la vita, e riesce a provare piacere per ciò che ama («Fra quattro mesi devo sposarmi, sono contenta, sto preparando ciò che serve, ho solo la preoccupazione di non riuscire a gestire la mia ansia»); nei confronti del futuro si è preoccupati ma fiduciosi («Potrei vivere felice se riuscissi a liberarmi di questi sintomi»). Non prevale la paura della morte, l'ideazione suicidaria ed i sensi di colpa non hanno un'intensità rilevante, non vi è la sensazione di essere dei falliti o di aver commesso errori imperdonabili, si è comunque in grado di progettare il proprio futuro, anche se con molto timore. Viceversa, la diagnosi di depressione come entità clinica a se stante (episodio depressivo maggiore) è prevalentemente caratterizzata dai seguenti sintomi:

1. umore depresso (sentirsi giù di tono, demotivati, vuoti, tristi e pessimisti);

2. disinteresse per l'ambiente circostante e per tutto ciò che può dare piacere;

3. significativa perdita o aumento di peso;

4. problemi di insonnia (è tipico il risveglio precoce mattutino);

5. rallentamento psicomotorio o stato di agitazione;

6. perdita di energie (sensazione di stanchezza e prostrazione);

7. pensieri di morte (vissuti spesso con un sentimento liberatorio rispetto all'angoscia del vivere);

8. sentimenti di colpa, di autosvalutazione, di fallimento totale;

9. difficoltà a concentrarsi, a gestire il quotidiano, tutto sembra difficile e impossibile da realizzare.

Naturalmente solo l'esperienza clinica aiuta lo specialista a cogliere l'aspetto "qualitativo" della depressione, ad individuare nel corso del colloquio clinico la disperazione dell'esperienza depressiva come vuoto assoluto, incolmabile e devastante («Deve nascere mio figlio, ma non mi interessa, non provo alcun piacere, soffro per la mia insensibilità, per il vuoto che ho dentro, riconosco la grandezza dell'evento, ma mi sento completamente disinteressato») che si differenzia dall'esperienza ansiosa in cui prevale la preoccupazione per il futuro ed uno stato di allarme.

Valutare la diagnosi dei disturbi dello spettro ansioso comporta, per definizione, l'esclusione di una patologia organica che possa giustificare i sintomi ed in ogni caso va valutato il quadro fisico generale del paziente e l'importanza che può assumere la consistenza di un qualsiasi disturbo fisico. Dietro ogni sintomo ansioso può infatti mascherarsi un disturbo organico che va identificato e trattato, anche se nella pratica clinica occorre valutare di volta in volta il reale significato da attribuire alla componente psicologica e a quella organica.
In anamnesi iridologica, il soggetto ansioso presenta dei cerchi concentrici nella parte ciliare dell’iride, indice di una costituzione spastica che ripercuote i suoi disturbi sulla psiche con ipereccitabilità del sistema nervoso.
Maggiore è il numero dei cerchi presenti nel settore dell’iride, più è indicata una spasmofilia dell’organo rappresentato in quel preciso settore.
La medicina tradizionale spesso cura con gli psicofarmaci il problema fisico, ma non la causa.
Molto è di aiuto una particolare tipologia di massaggio, combinato con la cromoterapia, la musicoterapia e l’aromaterapia: differentemente dal classico massaggio antistress, questo si effettua prettamente sulle zone torace, collo, viso e cuoio capelluto.
I colori base utilizzati in questo trattamento sono l’arancione e il verde che inducono alla meditazione e alla tranquillità.

Operatrice Olistica nel massaggio di benessere

Erriquez Maria
MASSAGGIO HOT STONE

Fin dalla notte dei tempi, civiltà e culture millenarie si sono sempre affidate alle pietre per scopi medicinali e per riequilibrare chakra distonici o intervenire su vibrazioni di energia negativa. E il fuoco, e il calore in generale, sono da sempre preziosi alleati anche per fini terapeutici. Combinare questi elementi insieme dà vita all’Hot Stone Massage, conosciuto già da tempo anche in Italia come Massaggio con pietre laviche, praticato da millenni e recentemente tornato in auge grazie alla riscoperta delle beauty farm americane, che lo hanno poi rilanciato in tutto il mondo.

L’azione benefica si ottiene applicando sul corpo pietre basaltiche, vulcaniche,. Le pietre rilasciano lentamente il loro calore: sotto questo punto di vista è importante anche tenere in considerazione il diverso effetto di ogni tipo di pietra: una pietra levigata rilascia il calore in modo più lento e uniforme. A seconda del disturbo da trattare, all’azione della pietra viene associato il massaggio adatto e spesso la terapia viene accompagnata con l’azione di oli o aromi.
Il massaggio Hot Stone si può in ogni caso praticare anche a freddo, per venire incontro a chi ha problemi di fragilità capillare, cioè le uniche persone per cui il massaggio con pietre calde è controindicato.

Massaggio con pietre calde, fredde e alternato

Per il massaggio a caldo si scelgono in genere pietre laviche, la cui dimensione e il cui peso dipendono dal tipo di trattamento che è necessario effettuare. Se in genere si prediligono pietre che abbiano una forma che le rende maneggevoli, a volte, per il trattamento di estese parti del corpo, si utilizzano pietre più grandi. Le pietre vengono scaldate, generalmente in acqua, a 65-70 gradi. Sulla parte del corpo da massaggiare viene prima applicato un olio e poi la parte viene manipolata grazie alle pietre, che nel frattempo sono state asciugate. Quando hanno disperso il loro calore vengono sostituite con altre pietre calde. Per il massaggio con pietre fredde vengono usati particolari tipi di quarzo, raffreddati ad hoc per la terapia. Oltre che per coloro che soffrono di fragilità capillare, questa variante del massaggio è particolarmente indicata per gli sportivi. Le pietre fredde stimolano infatti la circolazione causando un restringimento dei vasi sanguigni, migliorando così lo smaltimento delle tossine e l’ossigenazione delle cellule.
La tecnica con pietre calde alternate ad altre fredde è consigliato per il trattamento di lesioni muscolari e infiammazioni, poiché stimola la vasodilatazione e successivamente la vasocostrizione, oltre ad avere un effetto sedativo sul sistema nervoso.

I benefici

In generale, questo tipo di trattamento è indicato nel caso di:

dolori muscolari, reumatici o artriticimal di schienastressinsonniadepressione È inoltre indicato per migliorare la circolazione. Ma la terapia, soprattutto se abbinata ad aromaterapia, uso di oli e massaggi, può anche procurare benefici più specifici.

Il massaggio Hot Stone aiuta a sciogliere la rigidezza muscolare, a migliorare la mobilità delle articolazioni e ad alleviare la tensione della colonna vertebrale, principale causa di dolorosi e invalidanti mal di schiena. Decongestiona i depositi linfatici, migliora la ritenzione dei liquidi e influisce positivamente sulla circolazione arteriosa, oltre a migliorare il ritorno venoso. Aiuta a disintossicare l’organismo, sbloccando inoltre gli scambi metabolici. Ha inoltre anche effetti estetici, poiché leviga e rilassa la pelle.

Senza contare i benefici sull’umore e sul benessere dello spirito, che troppo spesso si tende a mettere in secondo piano rispetto al corpo. La tecnica Hot Stone procura una generale sensazione di benessere e relax, e l’aumento della sensibilità nei confronti delle persone e del mondo. Inoltre, contribuisce ad acquisire una maggiore consapevolezza del proprio corpo.

Sui Chakra

Oltre che su parti doloranti o malate, le pietre possono essere, secondo la concezione olistica, appoggiate direttamente sui chakra, per migliorare il flusso di energia all’interno del corpo. Considerati come ruote o porte di energia, I principali chakra sono sette. “Risintonizzare” un chakra influenza il flusso di energia, positiva e negativa, e influisce su particolari stati d’animo e aspetti della vita a cui lo specifico chakra è correlato.

Controindicazioni

Il trattamento con pietre calde è controindicato per chi soffre di fragilità capillare. È inoltre sconsigliato su ferite aperte e lesioni cutanee e in caso di nausea, febbre e infiammazioni dei vasi linfatici, valgono sempre le controindicazioni classiche di ogni massaggio terapeutico.


Una delle tecniche che riteniamo più valide prevede due fasi principali del massaggio: durante la prima si riequilibrano i chakra, stimolati dal calore delle pietre laviche e oli essenziali caldi. Durante la seconda fase invece si applicano le pietre calde coprendo il soggetto con un lenzuolino il tutto accompagnato da musicoterapia ed aromaterapia in un assoluto isolamento. un trattamento completo dura un’ora.